Chiuse le porte, i musei ora sono on air. Dal Moma alla Tate Modern, ai musei italiani, tra i quali Madre, Maxxi e Fmav- Fondazione Modena Arti Visive l’arte contemporanea cerca di mantenersi in vita. Non si entra più dalla porta, ma dai siti e dai social network. Inutile chiedersi, ora, che ne sarà dell’arte contemporanea dopo il Corona Virus. Se rinascerà, emancipandosi dalla sua istituzionalizzazione, se sarà qualcosa di nuovo, se sarà tutto on line, se non cambierà niente. Di certo c’è oggi che l’arte è chiamata a rispondere in qualche modo. E che domani le opere d’arte, qualunque esse siano, meriteranno comunque un pubblico dal vivo, in un contesto ad hoc, nuovo o vecchio che sia. Per questo, oltre a riferire delle scelte adottate da vari musei del mondo in questo momento, per tenersi vivi, ne pubblichiamo le concrete fattezze. Luoghi dalle diverse architetture, nelle foto Ums, che ci ricordano la realtà di una vita che ora ci sfugge.
La strada più gettonata è quella più semplice, il video. La scelta funziona molto bene nel caso di performance ad hoc o di opere inedite. Se l’arte non può stare ferma in questo momento, non tutti gli sforzi riescono con uguale efficacia. Ma l’importante è provarci, cercare di offrire una proposta in questi tempi di reclusione. Tra video-lezioni, didattica, visite guidate on line le esperienze più significative sono quelle pensate ad hoc.
Performance website-specific alla Tate
Uno sguardo alla Tate Modern, dove era prevista una mostra antologica di Andy Warhol. In un video che ripercorre le opere allestite nelle diverse sale, il racconto dei curatori Gregor Muir and Fiontán Moran ricostruisce vita e realizzazioni del più grande artista del Ventesimo secolo. Il video, ben realizzato, accende ancora di più il desiderio di veder le opere dal vivo. Meno classica, più originale è una performance realizzata appositamente a porte chiuse per il sito della Tate, website-specific. Faustin Linyekula, coregorafo e atista congolese, avrebbe dovuto tenere una serie di esibizioni live a fine marzo. Ora con My Body, My Archive ha combinato segmenti di diversi lavori ed realizzato una opera unica, autobiografica, ambientata negli spazio Tanks della Tate e messa in scena con alcuni collaboratori.
Home movies al Moma
#MuseumFromHome è l’hasthag sui cui si è convertito il Moma. Prendendo spunto da una mostra in corso Private Lives, il Moma ha creato un sezione on line e su You tube da una selezione di Home Movies, filmini girati in casa o per strada. Tre sezioni: celebrità, tra cui Chaplin o Salvador Dalì, esperienza all’aperto o in famiglia, di persone comuni, indagando la poetica popolare e invitando il pubblico a sperimentarsi sugli strumenti digitali con lo spirito di quelli che erano i super-8 di una volta. Una seconda sezione, Leggi, guarda, ascolta ovunque tu sia, è una pagina di aggiornamenti, tipo tabloid, che ospita interventi di artisti, riflessioni o contenuti postati dal Museo. Robusta la parte didattica per famiglie e bambini.
Al MAXXI domande sul mondo nuovo
Liberi di uscire con il pensiero è la proposta del MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI Secolo con le opere, le mostre, i progetti del museo e lo speciale contributo di artisti, architetti, maestri della fotografia, designer, donne e uomini della cultura e dello spettacolo. La proposta confluisce principalmente sul canale You Tube e sui social. Qui si naviga tra le opere più iconiche della Collezione, le voci dei protagonisti e le immagini delle mostre più belle con Sky Arte, incontri e riflessioni con artisti, scrittori, registi. Da Pippo Ciorra che riflette di architettura a Mario Sesti che racconta i documentari in concorso a Extra Doc Festival. Infine, una riflessione sulla portata di quello che sta accadendo e su come questo ci porti a ripensare il significato di alcune parole come responsabilità, cura, scelta, democrazia, al centro della rubrica Un mondo nuovo, che vede anche la presidente del Maxxi, Giovanna Melandri, come moderatrice degli incontri on line.
Esercizi di visione alla Fmav
Fondazione Modena Arti Visive ha sviluppato un palinsesto online FMAV InsideOut che sta sviluppando con nuovi contenuti culturali e attraverso i quali il pubblico può continuare a “visitare” le mostre, partecipare ad attività e laboratori didattici a distanza, collegandosi al sito fmav.org e ai canali social. Anche qui tre rubriche differenti, pubblicate a puntate. Esercizi di visione, brevi video per lasciarsi ispirare dagli artisti e guardare la singolare quotidianità che stiamo attraversando, con occhi nuovi attraverso le opere conservate nelle collezioni FMAV. Le prime due puntate sono state dedicate a Luigi Ghirri e a Olivo Barbieri e hanno avuto un grande seguito, con post degli spettatori su Instagram, che sono stati invitati ad adottare lo stesso spirito di osservazione dei due artisti. Entrambi gli artisti internazionali molto legati a Modena, sono citati con due specifici lavori di riferimento. Luigi Ghirri con la sua Colazione sull’erba, che fa parte dell’archivio Fmav, e Barbieri con Flippers (foto in apertura). Mostre in pillole consente di scoprire le mostre attualmente chiuse al pubblico attraverso i racconti dei curatori. Tra queste: Requiem for Pompei, personale del fotografo giapponese Kenro Izu che rilegge i calchi dei cittadini di Pompei tra le rovine illustrata dal curatore Daniele De Luigi, Cast Off, video installazioni dell’artista Yael Bartana curata da Chiara Dall’Olio. Molto attiva la sezione dedicata alla Didattica a distanza, che peraltro può disporre dell’importante archivio fotografico della Fondazione.
Inediti al Madre
Non sono da meno i musei di arte contemporanea italiani, ognuno con una sua cifra e proposte per un lock down interessante. Il Museo Madre Napoli aderisce alla campagna nazionale #iorestoacasa con Madre door-to-door, un programma digitale, articolato in tre filoni principali sul sito e sui canali social del museo, che porta l’arte a domicilio. Gli inediti sono , con la loro pubblicazione temporanea, veri e propri eventi digitali, in una rassegna che tenderà a rinnovarsi. Un altro filone, vede raccontare la grande retrospettiva I sei anni di Marcello Rumma, 1965-1970, in corso al Madre. Poi ci sono alcune opere video della collezione del Madre, uno speciale spin-off dedicato al pubblico web, visibili online, per un determinato periodo di tempo. I social del museo rilanciano con spunti e approfondimenti tematici, contest e playlist Spotify. C’è anche una call to action How to change the world from your living room. Il Madre invita artisti e creativi a reinterpretare alcune parole e temi chiave che riflettono questo momento: da vicinanza/distanza a opportunità.
Tutto in attesa di capire cosa accadrà, quando le porte verranno riaperte.