Un decennio dopo Zombieland, un classico di culto, in Zombieland Doppio colpo, in sala dal 14 novembre, diretto dal creatore dell’amata serie fumettistica The Walking Dead, i quattro protagonisti, Columbus (Jesse Eisenberg), Tallahassee (Woody Harrelson), Wichita (Emma Stone) e Little Rock (Abigail Breslin) si stabiliscono alla Casa Bianca,sulle note di Everybody (Backstreet’s Back) dei Backstreet Boys, per poi rimettersi in viaggio per affrontare nuovi tipi di zombie che si sono evoluti rispetto al film precedente.
Ci sono gli “Homer” (come Homer Simpson), i classici zombi Romero lenti e scialbi; i “falchi”, che sono più veloci e più intelligenti; e i “ninja”, esseri silenziosi che attaccano all’improvviso. E poi una nuova generazione di non morti, T-800, una specie simile a Terminator implacabile e molto più difficile da uccidere.
Nuovi personaggi si aggiungono alla famiglia disfunzionale, ovvero la svampita Madison (Zoey Deutch), la coraggiosa Nevada (Rosario Dawson) il cowboy Albuquerque e l’ordinario Flagstaff (Thomas Middleditch). Mentre il primo film era incentrato su quattro solitari in viaggio alla ricerca di un riparto dal virus della mucca pazza per poi ritrovarsi uniti in una famiglia improvvisata, il secondo si concentra sul tenere insieme quella famiglia tra drammi, ripicche e conflitti personali. Wichita (Stone) cerca di sottrarsi ai tentativi di Columbus di convincerla a impegnarsi, Little Rock (Breslin), ormai giovane donna, vuole spiccare il volo, non ne può più dell’atteggimento iper protettivo del padre surrogato Tallahassee (Harrelson).
Il risultato è una zomedie che tra battute scorette, sparatorie splatter e situazioni gottesche, lascia intatto il tono e l’estetica dell’originale.