Roma, 06 Novembre. E’ stata annunciata nello spazio polifunzionale Daforma, in via dei Cappellari, 38, la nascita di una alleanza tra MoCA di Shanghai, uno dei maggiori Musei di Arte contemporanea cinesi, e la Venice International University (VIU), presieduta dall’Ambasciatore Umberto Vattani. L’obiettivo è favorire la conoscenza, la fiducia e l’amicizia reciproca tra i due Paesi attraverso l’organizzazione di scambi culturali e progetti comuni che intreccino le esperienze contemporanee dei diversi linguaggi artistici.
“La collaborazione tra i due istituti si protrae ormai da 10 anni ed è pronta a sfociare – ha spiegato il presidente Vattani – in una proposta artistica di grande spessore: un’opera d’arte collettiva che prenderà la forma di un giardino d’arte vero e proprio, ubicato nella nostra sede a Venezia”.
Saranno pertanto organizzate mostre collettive in Italia e in Cina, per evidenziare come il linguaggio dell’arte non conosca frontiere, ma, anzi, le ‘contaminazioni’ fra la tradizione artistica plurimillenaria e le tendenze più innovative di queste due civiltà sia in grado di concepire un alveo comune.
“Siamo due paesi con la più lunga storia di civiltà e di cultura al mondo – continua il presidente Vattani. Ora questo punto d’incontro, che intesserà i linguaggi artistici di Italia e Cina, – consentirà di creare un intreccio tangibile tra espressioni d’arte classica e la contemporaneità di entrambi i Paesi, stimolando una riflessione sul mondo e sul microcosmo personale sia di ciascun artista sia del singolo osservatore, in una caleidoscopica rappresentazione che lascerà spazio all’istinto e all’infinita fantasia umana”.
Qui l’intervista allo scultore Oliviero Rainaldi
A suggellare la nascita di questo nuovo percorso, è stata organizzata nello spazio Daforma, una prima instant Mostra (della durata della conferenza stampa), intitolata “Lo spazio tra la montagna e l’acqua”, in cui alcuni famosi artisti cinesi quali Leah Lihua Wong, che lavora fra Cina e Stati Uniti, Qiu Anxiong e Yang Yongliang e il notissimo scultore e pittore Oliviero Rainaldi, interpretano questo tema.
Mentre Leah Lihua Wong mostra in suggestive e delicate installazioni che mescolano inchiostro, colori acrilici e hand-cut di Tyvek paper una creatività originale, producendo forme danzanti attraversate da segni, in una tematica così vicina al linguaggio espressivo della Cina sin dall’antichità, ma attualizzandolo, i due colleghi videoartisti sviluppano rappresentazioni animate di una società in rapidissima evoluzione, sospesa fra il futuribile e l’autodistruzione.
Dal canto suo, Rainaldi, da sempre incentrato sullo studio della figura umana, trasforma il segno in un ponte culturale che intreccia la civiltà occidentale classica con evocazioni orientali, giungendo a dipingere col tipico pennello della pittura cinese e a creare una scultura essenziale, che va oltre le origini culturali.
Una Mostra di straordinario significato, in quanto accompagna il suo visitatore in un suggestivo viaggio fra passato e presente, navigando nel fiume storico della lunga tradizione cinese e italiana.
Gli artisti si esprimono in un dialogo con la natura, con i vari concetti di volumi, di scarnificazione del segno e di eleganza, dando prova di una profonda introspezione, giacché collegano spirito e materia, montagna e e acqua, attraverso una grande varietà di forme e stili artistici.
L’originalità dell’iniziativa sta anche nella condivisione, successivamente alla conferenza stampa, di una residenza artistica a Forte dei Marmi, in Toscana, in cui Oliviero Rainaldi e Leah Lihua Wong lavoreranno insieme a una serie di opere che, trasportate al MoCA di Shanghai, animeranno una Mostra nel 2019.