domenica, Maggio 18, 2025
TheSpot.news
  • Arte
  • Attualità
  • Cinema
  • Cultura
  • Eventi
  • Musica
  • Spettacoli
  • Serie Tv
  • Teatro
  • Televisione
No Result
View All Result
TheSpot.news
No Result
View All Result

Venezia 75, il film postumo di Orson Welles

Monica Straniero by Monica Straniero
5 Settembre 2018
in Cinema
Reading Time: 4 mins read
0
Venezia 75, il film postumo di Orson Welles

The Other Side Of The Wind

600
SHARES
3.3k
VIEWS
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su WhatsappCondividi su Telegram

Per anni Orson Welles lavorò indefessamente ad film intitolato The Other side of the wind. La storia è quella di un regista cinematografico avanti con gli anni che tenta di completare la sua ultima grande opera. Welles girò la pellicola in stile ​guerrilla​, in circostanze caotiche e con una devota troupe di giovani sognatori, senza mai smettere di lottare con i finanziatori e il destino.

Nel 1985, Welles morì, lasciando come testamento più importante il film incompiuto più famoso della storia del cinema. Il negativo è rimasto nei magazzini per decenni – fino ad oggi. Con nuovi e illuminanti contributi da parte dei collaboratori di Welles, tra i quali Peter Bogdanovich, Frank Marshall, Oja Kodar e la figlia Beatrice Welles, THEY’LL LOVE ME WHEN I’M DEAD, presentato fuori Concorso alla 75esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è l’inedito capitolo conclusivo di una delle più grandi carriere nella storia del cinema: brillante, innovativo, ribelle e indomito.

Orson Welles è stato molte cose per tante generazioni diverse: un radicale provocatore radiofonico hollywoodiano dalla voce suadente, un cineasta rivoluzionario e il padrino del cinema indipendente, una presenza notturna fissa nei talk-show televisivi e negli spot pubblicitari dei vini.

Ma più di ogni altra cosa, ha lasciato diverse opere d’arte geniali— l’immenso Quarto​ potere (1941), ancora considerato da molti il più grande film mai realizzato, ma anche dei classici come il dramma famigliare L’orgoglio​ degli Amberson (1942), il cupo capolavoro noir L’infernale​ Quinlan ​(1955) e la sua licenziosa fantasia Shakespeariana Falstaff​ (1965). Durante la sua altalenante carriera, Welles si distinse per un’incontenibile vena di cattiveria maliziosa, retaggio forse del suo primo successo come allarmista durante lo sceneggiato radiofonico La​ guerra dei mondi (1938), primo ironico esempio di “fake news”. Attraverso lo schermo televisivo, entrò solennemente nei nostri salotti, sempre dotato di un sigaro e di un aneddoto.

Eppure, all’inizio degli anni ’60, Welles era emarginato ad Hollywood, incapace di esercitare il suo fascino per convincere le società di produzione e lasciargli dirigere i suoi film. Si trasferì in Europa e rimuginò con rabbia su quello che avrebbe potuto essere. E infine, questo regista-attore-leggenda fece ritorno a Los Angeles, una città che lo aveva accolto e lo aveva respinto, sperando di fare il suo grande ritorno.

“Esiste un intero capitolo della vita di Welles largamente taciuto, che riguarda il suo ritorno in America negli ultimi 15 anni della sua vita”, spiega il regista​. “Welles ritorna nel 1970, dopo aver vissuto per anni all’estero, e si ritrova a essere considerato un eroe vittorioso da tutti i giovani esponenti della Nuova Hollywood. Dovrebbe essere sulla cresta dell’onda in quel periodo in cui chiunque volesse fare un film ispirandosi al suo stile poteva farlo. Eppure lui non terminò mai un altro film narrativo. Cosa accadde durante quei 15 anni? Questa era la domanda che volevo porre. E, ovviamente, come ogni cosa che riguarda Orson, non esiste mai un’unica risposta.”

They’ll love me when I’m dead è il risultato di un’indagine approfondita  su quegli anni caotici — carichi di alti e bassi, di trionfi e tradimenti. Ricavato da un’immensa quantità di inedite riprese sul set, apparizioni televisive e pubblicitarie, e nuove riflessioni da parte dei suoi collaboratori, tra cui il regista Peter Bogdanovich, il produttore Frank Marshall e Oja Kodar, con la quale per molti anni Welles ha avuto un sodalizio artistico e sentimentale, il film è l’ultima parola su un classica storia hollywoodiana: gli ultimi anni di un “ragazzo prodigio” diventato bandito, di un mastino costretto in un angolo, ancora in grado di ispirare magnificenza a una troupe devota e non retribuita, mentre continua a inseguire il sogno di un’ultima brillante opera di narrazione prima che la luce del crepuscolo svanisca del tutto.

​The Other side of the wind ​diventò l’ossessione di Wells, una pietra al collo che girò per sei anni e il più famigerato progetto incompiuto nella storia del cinema. Un meta-racconto hollywoodiano di un illustre regista (un crudele John Huston, simile al suo personaggio in ​Chinatown​) il cui progetto di film per tornare in auge vacilla sull’orlo di un dissesto finanziario. Welles negò qualunque riferimento autobiografico, sebbene siano sotto gli occhi di tutti.

“Posso affermare che non provavo alcuna apprensione alla prospettiva di fare questo film”, dichiara Neville. “Era più come se fosse la mattina di Natale: Oh mio Dio! Sono un ammiratore di Welles da sempre. Ho guardato tantissimi documentari su di lui, ma non avrei mai immaginato di fare io stesso un film su di lui, perché mi sembrava impossibile trovare il taglio giusto. Ma questa era un’occasione unica nella vita, con un’incredibile libertà. Quindi per me è stata una gioia pura. Avrei potuto crogiolarmici molto più a lungo. I montatori e io eravamo entusiasti di lavorare a questo film. Quando rientravo a casa, mia moglie mi diceva ‘Sei di buon umore’. E non capita spesso quando lavori a un documentario.”

“Volevo coinvolgere gli spettatori nella visione di Orson fin dall’inizio”, continua, “che poi è quello che succedeva a tutti coloro che lavoravano con lui. Se eri disposto ad accettare la sua visione, lo avresti seguito in capo al mondo, forse anche più in là di quanto avresti dovuto. Volevo che il pubblico percepisse questo spirito, perché noi lo abbiamo colto. La triste realtà è che Orson sta iniziando a sbiadire nella storia, come tanti altri”, constata Neville. “È stato una figura titanica della mia gioventù di appassionato di cinema, ma se parli con i giovani di oggi ti rendi conto che sta scomparendo. Quindi io volevo che il mio film, malgrado riguardi solo gli ultimi 15 anni della sua vita, scavasse molto più in profondità per arrivare ad aspetti che altrimenti sarebbero sfuggiti. Nessuno mi obbligava a fornire una versione alla Wikipedia della sua vita –ex-mogli e luoghi di residenza- che, per me, equivale a condannare a morte il documentario biografico.”

 

Tags: HollywoodOrson WellesThe other side of the windVenezia 75
Share240Tweet150SendShare
Previous Post

Venezia 75 – Deva: recensione del film ungherese di Petra Szöcs

Next Post

Intervista a Massimiliano Pacifico, autore di Il Teatro a Lavoro

Monica Straniero

Monica Straniero

Ti potrebbero interessare

Miglior-Film_MOON-foto-di-scena-con-Andria-Tayeh
Cinema

Il trionfo di “Moon” al Riviera International Film Festival 2025

by Lola Fernandez
11 Maggio 2025
Until Dawn (2025) è diretto da David F. Sandberg,
Cinema

David F. Sandberg – Until Dawn

by Monica Straniero
27 Aprile 2025
Peccatori di Ryan Coogler con Michael Jordan
Cinema

“Peccatori” di Ryan Coogler

by Lola Fernandez
23 Aprile 2025
Hélène Vincent nei panni di Michelle in una delle scene chiave di Sotto le foglie di François Ozon:
Cinema

Sotto le foglie di François Ozon

by Monica Straniero
14 Aprile 2025
Stefano Amadio
Cinema

Stefano Amadio, quello che era (è) per me

by Monica Straniero
12 Aprile 2025

Seguici sui social

Video

Currently Playing

“Ho cercato di liberarmi dalle sovrastrutture” – Angela Baraldi torna con 3021

Angela-Baraldi-ph-©-Claudia-Pajewski-Caravan

“Ho cercato di liberarmi dalle sovrastrutture” – Angela Baraldi torna con 3021

Cultura
Red carpet , vip al tappeto

Vip al Tappeto: Il caos sul red carpet!

Eventi
Better man di Robbie Williams

Anteprima italiana di Better Man di Robbie Williams

Cinema

Da leggere

Venezia 77 – In streaming la cerimonia d’apertura, Cate Blanchett e Anna Foglietta illuminano il day 1

Venezia 77 – In streaming la cerimonia d’apertura, Cate Blanchett e Anna Foglietta illuminano il day 1

2 Settembre 2020
Tennis: Roger, Matteo, Andreas, ad Halle il torneo si tinge d’azzurro

Tennis, oggi ad Halle in campo il derby Berrettini-Seppi e Federer-Tsonga

20 Giugno 2019

Non perderli

GO!2025_ThirtySecondsToMars
Musica

A Gorizia l’estate è una questione di suono

16 Maggio 2025
Francesca Michielin celebra i suoi 30 anni con un evento unico: michielin30 – tutto in una notte
Musica

Francesca Michielin compie 30 anni e li festeggia come sa fare: suonando

15 Maggio 2025
Tra Sicilia e cristalli: la moda secondo Dolce&Gabbana va in scena a Roma
Arte

Tra Sicilia e cristalli: la moda secondo Dolce&Gabbana va in scena a Roma

15 Maggio 2025
Miglior-Film_MOON-foto-di-scena-con-Andria-Tayeh
Cinema

Il trionfo di “Moon” al Riviera International Film Festival 2025

11 Maggio 2025
Gianna Nannini infiamma il palco con la sua energia rock e il pugno alzato tra fumo e luci blu. Ph. Luisa Carcavale
News

Gianna Nannini torna con “Panorama”

11 Maggio 2025
Valeria Golino apre la retrospettiva Bertolucci Revolution_ph Silvana Fico
News

Valeria Golino conquista il RIFF con “L’arte della gioia”

11 Maggio 2025
thespot-sito

Privacy Policy - Cookie Policy - Contatti

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma numero 151 del 19/09/2018
© restyling di Studio Campisi per TheSpot.news .

TheSpot.news
Gestisci Consenso Cookie
Utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Lo facciamo per migliorare l'esperienza di navigazione e per mostrare annunci personalizzati. Il consenso a queste tecnologie ci consentirà di elaborare dati quali il comportamento di navigazione o gli ID univoci su questo sito. Il mancato consenso o la revoca del consenso possono influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Arte
  • Attualità
  • Cinema
  • Cultura
  • Eventi
  • Musica
  • Spettacoli
  • Serie Tv
  • Teatro
  • Televisione

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma numero 151 del 19/09/2018
© restyling di Studio Campisi per TheSpot.news .