“Ho un umore crepuscolare da un po’ di anni a questa parte. Se avessi il tempo di dedicarmi alle cose stupide, tipo una recensione su un serie tv, una storiella sul blog mi va ancora di farla… e farla buffa … ma devo dire che se provo a fare, invece, le cose che faccio nei libri, che di solito sono più lunghe, mi viene per forza qualcosa di crepuscolare come il mio umore. Probabilmente questo significa che c’è qualcosa che non so se sta finendo ma di sicuro sta cambiando”.
Una dichiarazione non da poco quella rilasciata durante il Wired Next Fest di Milano da parte di Zerocalcare, il famoso fumettista di Rebibbia.
Siamo a sei mesi dall’uscita di “Macerie prime”, ora in libreria con la seconda parte del libro a fumetti “Macerie Prime – Sei mesi dopo”, il manifesto generazionale di Zerocalcare che racconta una generazione, quella dei 30-40enni, giovani, spaventati, spesso sconfitti, e a condurre l’intervista oggi è Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia.
“Perché “Macerie Prime”? Perché questo titolo?”
“Per due motivi” spiega Michele Rech, alias Zerocalcare.
E il racconto inizia.
Quando ha deciso di fare questo libro, Michele ha cercato di guardarsi un po’ intorno: volva fare un libro che parlasse molto dei suoi amici. Ma quando ha iniziato ad osservarli “m’è sembrato de vede’ delle macerie, macerie umane, creative, affettive… ma pure le mie, eh! Mi ci metto in mezzo pure io” e continua spiegando la seconda parte del titolo. “Prime” è un gioco di parole che aveva pensato all’inizio l’editore e che poi ha convinto molto anche Zerocalcare perché le persone di cui raccontava nel libro, i suoi amici, “Sarebbero delle risorse, delle materie prime appunto, anche per Roma, e invece vengono sprecate, arrancano e a malapena riescono a campare facendo l’inventario nei supermercati di notte”.
Federico Ferrazza ascolta e va dritto al punto:
“Questo libro in che punto del tuo percorso professionale, creativo, artistico arriva?” chiede. E la risposta arriva puntuale e precisa.
“Questo libro mi è servito a fare un bilancio, anche dei personaggi”.
Per 10 anni Zerocalcare ha continuato ad utilizzare gli stessi personaggi creati ispirandosi a persone che nel frattempo crescevano mentre i suoi personaggi rimanevano immobili. “Macerie Prime” è stato quindi “un modo per chiudere un ciclo ed eventualmente per aprirne un altro. È stato un momento di bilancio per rimettere a pari le lancette”
L’interesse dell’intervistatore si sofferma poi sui nuovi personaggi nati in “Macerie Prime”: il Panda che sostituisce l’Armadillo e che rappresenta lo “sti cazzi” (n.d.r. il “chi se ne frega”), i nuovi personaggi che sono poi i nuovi demoni. E arriva la domanda “Qual è il più potente, quello di cui hai più paura?”
“Io ce li ho tutti i demoni” ammette Zerocalcare “ma quello del tempo che scorre che è connesso a quello dell’immobilità, cioè il fatto di rimanere immobile cristallizzato mentre le vite di tutti gli altri vanno avanti e poi ti accorgi che è troppo tardi e che non ti fanno più iscrivere alla scuola di cartoni animati…”. La sala ride di gusto, annuisce, comprende.
Federico Ferrazza continua a disegnare i contorni della realtà di Zerocalcare mettendo insieme i pezzi delle sue ultime scelte professionali. Zero si è messo a fare anche i video, dei piccoli cartoni animati, e vorrebbe imparare a farlo in modo professionale.
E la domanda sporge spontanea: “Video, Kobane Calling, Macerie Prime: non è che ti sei stancato di quello che stai facendo e vuoi fare altro?”. E Federico Ferrazza centra un altro punto.
“Si mi sono stancato. Non di quello che sto facendo ma di come lo sto facendo. Di stare sempre a cannone, a palla (ndr. “sotto pressione”) e di non poter mai sperimentare niente… Anche “Macerie Prime” era un esperimento, ma di fatto l’esperimento è finito in un libro perché non c’era il tempo di provare a fare qualcosa per i fatti miei”.
Poi si toccano altri temi importanti: la politica, gli amici, la madre e la tecnologia, “La profezia dell’Armadillo” che diventa un film in live action con un regista d’eccezione: Valerio Mastandrea. E Zerocalcare fa un’altra rivelazione: uscirà in ottobre.
L’intervista va avanti tra accolli, sensi di colpa e demoni. Ma una cosa appare chiara: Zerocalcare sta chiudendo una fase.