Carloforte riaccende i riflettori sulla magia del cinema che si fa musica. Da oggi, mercoledì 23 luglio, prende il via la 19ª edizione di Creuza de Mà, il festival ideato dal regista Gianfranco Cabiddu che da quasi vent’anni trasforma l’isola di San Pietro in una culla sonora dove le immagini diventano spartiti.
Come da tradizione, si parte in grande stile: in Piazza Repubblica, alle 21.30, va in scena il celebre Concerto Musiche da Film, un viaggio orchestrato tra le più iconiche colonne sonore del nostro cinema, con le partiture originali di Pivio e Pasquale Catalano riarrangiate per l’occasione dalla Banda Musicale di Carloforte. Non solo note, ma emozioni che scorrono tra le case e le barche del porto, in una serata che è già promessa di meraviglia.
Giovedì 24, il festival apre le danze della formazione con una masterclass d’eccezione: Pivio e Aldo De Scalzi, coppia d’oro della musica per film, incontrano studenti, professionisti e curiosi all’Exme (ore 10.30). Un laboratorio gratuito – e aperto a tutti – che svela l’alchimia tra suono e immagine, cuore pulsante del Progetto Campus, l’anima formativa di Creuza de Mà, attiva 365 giorni l’anno.
Nel pomeriggio, il Cineteatro Cavallera diventa sala di memoria e racconto: alle 18.30 si proietta Musicanti con la Pianola, il documentario firmato Matteo Malatesta che ripercorre la carriera di Pivio e De Scalzi attraverso le voci di registi come Ferzan Ozpetek, Enzo Monteleone, Alessandro Gassmann e i Manetti bros.. Una dichiarazione d’amore a due compositori che hanno riscritto le regole del suono nel cinema italiano.
E a proposito di regole riscritte, la serata prosegue con Paolo Zucca e il suo Il Vangelo secondo Maria, un racconto visivo potente e provocatorio con Benedetta Porcaroli e Alessandro Gassmann, presentato insieme al compositore Fabio Massimo Capogrosso e alla produttrice Francesca Cima.
Gran finale sotto le stelle alle 23.00 al Giardino di Note, con l’“Autoritratto” di Rita Marcotulli: un concerto che è confessione musicale, incontro tra jazz e cinema, tra improvvisazione e memoria. Marcotulli, tra le pianiste più affascinanti d’Europa, chiude la giornata con la sua poesia in note.