Un palco che sembra un tempio antico. Rovine che raccontano il passato, luci che aprono il sipario sul futuro. È cominciato così, davanti a 45.500 spettatori in delirio allo Stadio Maradona di Napoli, il tour più audace e viscerale di Marco Mengoni: Marco negli Stadi 2025, un viaggio musicale ed emotivo in 12 tappe sold out, che celebra 15 anni di carriera e un nuovo modo di concepire lo show pop. Uno spettacolo pensato come un’opera classica, diviso in capitoli, con un crescendo catartico che travolge e trasforma.
Pop mitologico e umanissimo
Mengoni ha voluto un tour che fosse “un processo di decostruzione e ricostruzione”, come lui stesso lo ha definito. Un progetto artistico totale, in cui la musica si intreccia con la scenografia, la danza, la parola e la luce. Il palco è un teatro dell’anima: le rovine simboleggiano ciò che è crollato, i performer (dieci, in scena con lui ogni sera) incarnano emozioni. E il pubblico non assiste: partecipa, rivede se stesso. A tratti si ride, a tratti si piange.
Lo show, costruito come una tragedia greca, attraversa sei atti: prologo, parodo, episodi, stasimi, esodo e catarsi. Si parte dalla distruzione per arrivare alla rinascita. L’egoismo, l’impotenza, la fragilità e poi – finalmente – la liberazione. Una narrazione moderna per una generazione che si riconosce nella vulnerabilità, nella lotta, nella speranza.
Numeri da fuochi d’artificio
I numeri? Impressionanti: mezzo milione di biglietti già venduti, doppie e triple date ovunque, da Torino a Milano, da Firenze a Roma. Roma, Torino, Bologna, Napoli, Bari e la seconda data di Messina sono già sold out. Le tappe estive negli stadi si concluderanno il 24 luglio a Messina, ma il viaggio non si ferma.
In autunno Mengoni porterà il suo racconto anche nei palazzetti italiani e nelle più grandi città d’Europa: da Londra a Madrid, da Parigi a Zurigo, passando per Ginevra, Francoforte e Bruxelles. Un tour continentale da 30 date che lo consacra definitivamente anche come artista europeo.
Marco, artigiano della visione
Tutto, nel tour, porta la sua firma. Dall’asta del microfono decorata a mano ai costumi custom-made, disegnati insieme a stylist e giovani designer. Ogni dettaglio è funzionale alla narrazione, ogni look racconta un passaggio, un’emozione, una rinascita.
Sul palco, accanto a lui, una band di 13 elementi e coreografie firmate da Daniele Sibilli, che incorniciano brani simbolo come Mi fiderò, La casa azul e Un fiore contro il diluvio. La direzione musicale, condivisa con Giovanni Pallotti e Francesco Fugazza, fonde passato e presente, tra hit storiche, gemme ritrovate e cover inattese.
Un’estate di musica, pensiero e impegno
E poi c’è Sto bene al mare, il singolo estivo con Sayf e Rkomi, presentato a sorpresa nella data zero di Lignano. Un pezzo che scava sotto la sabbia delle hit da spiaggia per parlare di chi il mare lo attraversa per necessità, non per piacere. Leggerezza e consapevolezza, in perfetto stile Mengoni.
Il tour 2025 è anche sostenibilità concreta: grazie alla collaborazione con WAMI, 10 milioni di litri d’acqua potabile raggiungeranno il cuore dello Sri Lanka, portando accesso diretto alle famiglie della comunità di Broadoak. Dal 2022, la partnership ha garantito 46 milioni di litri tra Tanzania, Ecuador e Sri Lanka.
Una stagione da protagonista
Con 85 dischi di platino, 8 album in studio, 10 tour alle spalle e oltre 3 miliardi di streaming, Marco Mengoni non è più solo un cantante. È un autore, un narratore, un regista emotivo della contemporaneità. E con Marco negli Stadi 2025 firma il suo progetto più ambizioso: uno show che è rito collettivo, musica e teatro, pensiero e corpo. Un’onda lunga che non si ferma più.