Prima proiezione estera di ‘Il Monaco che vinse l’Apocalisse’ in USA, a Los Angeles, in occasione della XX edizione del Los Angeles Italia Film Festival, con la presenza del regista Jordan River, mercoledì 26 febbraio, lungo la famosa Hollywood Walk of Fame.
Girato sui monti della Sila, percorso da una continua tensione spirituale ed emotiva, ‘Il Monaco che vinse l’Apocalisse’, dal titolo inglese ‘Joachim and the Apocalypse’, è uscito nei cinema italiani il 5 dicembre in concomitanza con l’avvio del Giubileo ed è ancora in proiezione in diverse città italiane. Prodotto dalla Delta Star Pictures, il film è stato girato in altissima risoluzione 12K, e si ispira alle visioni dell’Apocalisse descritte da Gioacchino da Fiore, annunciatore del Terzo Tempo della Storia della salvezza.

River: “Aveva previsto i nostri conflitti”
Non una biografia, ma un’opera dedicata anche al pensiero del protagonista, che non solo ha ispirato Dante Alighieri a collocarlo nel Paradiso (canto XII) tanto da definirlo “di spirito profetico dotato”, ma che influenzò anche molti altri pensatori e artisti quali Montaigne, Hegel, Joyce e Michelangelo. E proprio Gioacchino da Fiore è stato citato di recente anche da Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata mondiale del creato, affermando che “seppe indicare l’ideale di un nuovo spirito”.
“L’epoca in cui viviamo è segnata da guerre, conflitti, crisi e incertezze economiche, sociali, esistenziali. – dice il regista, Jordan River- Un monaco vissuto nel Medio Evo ebbe in visione tutto ciò, ben otto secoli prima di noi”.
La salvezza legata al Terzo Tempo
Il paesaggio della Sila ambienta perfettamente con l’asprezza e la bellezza di una natura incontaminata la ricerca di Joachim, Gioacchino da Fiore, nato su queste montagne, a Celico, e che, nel pellegrinaggio e nell’ascesi, trova una nuova via per interpretare le Scritture e in particolare l’Apocalisse di Giovanni.
L’esegeta vissuto nel XII secolo profetizzò la dilazione del tempo della salvezza legata al Terzo Tempo dello Spirito. Il Terzo Tempo dello Spirito interessa anche il periodo che viviamo, grazie al quale l’essere umano – superata la fase del timore e della fede, tra le traversie della storia – potrà compiere positivamente il proprio destino grazie all’Amore. ‘Il Monaco che vinse l’Apocalisse’ porta lo spettatore in un viaggio di riflessione sulla fede, sul destino, sulla capacità di parlare di spiritualità. Un viaggio interiore nella dimensione dello spirito, rivolto a quanti cercano un significato oltre l’impermanenza delle cose terrene.
Con l’appuntamento a Los Angeles, mercoledì 26 Febbraio 2025, alle ore 17, al TCL Chinese Theatre, il film inizia il suo viaggio al di fuori dell’Italia, con vendite e gestione diritti Tv e Theatrical affidate alla TVCO International, che porterà il film nei principali mercati mondiali (Cannes, AFM).
Il film vanta nel cast l’attore americano Nikolay Moss, l’australiano-britannico Bill Hutchens, nonché, per il cast italiano, Francesco Turbanti, un ispirato Joachim, innamorato di Dio, Elisabetta Pellini, il rapper G-Max, Giancarlo Martini e Yoon C. Joyce.
Un viaggio dantesco
Film evocativo, ‘Il Monaco che vinse l’Apocalisse’ è un viaggio poetico e fantastico tra gli archetipi dell’esistenza e il viaggio dantesco e ultraterreno, frutto di anni di ricerca che hanno coinvolto numerosi studiosi.
Pochi sanno, inoltre, del ‘debito’ culturale di Dante Alighieri verso Gioacchino da Fiore: diverse terzine della Divina Commedia si ispirano al pensiero della Terza Età dello Spirito. La Divina Commedia stessa è ispirata al poema “De Gloria Paradisi”, scritto da Gioacchino da Fiore un secolo prima di Dante.
Un linguaggio moderno, una fotografia accurata, costumi e scenografie sapientemente ambientati nel XII secolo, così come la musica che s’intrecciata con rimandi antichi ma anche dai gusti più contemporanei.

La benedizione di Papa Francesco
Dal Vaticano, Papa Francesco ha recentemente inviato alla produzione e al regista una benedizione al film e “ringrazia per il meritevole lavoro cinematografico”. Un atto formale, ma che racchiude tutta la sua simbologia legata ai segni del tempo nella storia in cui viviamo.
Il 27 giugno 2024 sempre il Pontefice, per la Giornata mondiale del creato, cita pubblicamente proprio Gioacchino da Fiore, affermando di “..quel grande visionario credente che fu Gioacchino da Fiore” e rimarcando che “seppe indicare l’ideale di un nuovo spirito”. Non era mai successo in 800 anni di storia che un Pontefice indicasse la figura di Gioacchino da Fiore come esempio di un ideale.
Mic e Regione Calabria in prima linea
La sceneggiatura è di Michela Albanese, Jordan River, Andrea Tagliapietra e Valeria dee Fraja, direttore della fotografia Gianni Mammolotti (A.I.C.). Il montaggio è di Alessio Focardi (A.M.C.) e Jordan River, scenografia di Davide De Stefano, costumi di Daniele Gelsi. Le musiche originali del film sono state composte da Michele Josia.
Il film, pluripremiato, è stato realizzato con il contributo del Ministero della Cultura, della Fondazione Calabria Film Commission, della Regione Lazio. Patrocinio della Provincia di Cosenza, dell’Ente Parco Nazionale della Sila, dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, della Diocesi di Cosenza, Diocesi di Reggio Emilia. Supporto documentale del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, con la collaborazione del FAI – Fondo Ambiente Italiano e con il sostegno di numerosi Enti locali.