mercoledì, Ottobre 15, 2025
  • Arte e Cultura
  • Cinema
  • Attualità
  • Eventi
  • Musica
  • Spettacoli
  • Serie Tv
  • Teatro
  • Televisione
TheSpot.news
  • Arte e Cultura
  • Cinema
  • Attualità
  • Eventi
  • Musica
  • Spettacoli
  • Serie Tv
  • Teatro
  • Televisione
No Result
View All Result
TheSpot.news
No Result
View All Result

Grand Tour di Miguel Gomes è un viaggio picaresco tra Asia e amore

L’autore portoghese ha vinto con questo film il Premio per la regia all’ultimo Festival di Cannes

Monica Straniero by Monica Straniero
5 Dicembre 2024
in Cinema
Reading Time: 3 mins read
0
Miguel Gomes Grand tour

Miguel Gomes Grand tour

594
SHARES
3.3k
VIEWS
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su WhatsappCondividi su Telegram

Nel 1918, Edward, un giovane funzionario britannico assegnato al consolato di Rangoon, riceve una notizia che scuote la sua routine: Molly, la sua fidanzata da ben otto anni, sta attraversando mezzo mondo per raggiungerlo e finalmente celebrare il matrimonio tanto atteso. La risposta di Edward, tuttavia, è tutto fuorché quella di un uomo pronto a pronunciare il fatidico “sì”. Spaventato dall’idea del legame definitivo o forse da qualcosa di più indefinibile, Edward decide di fuggire. Il suo viaggio si trasforma in un’improvvisata fuga verso l’ignoto, una sorta di “grand tour” attraverso l’Asia, che lo conduce in un’avventura frenetica da una città all’altra: dalla Birmania alla Cina, dalle Filippine al Giappone e fino al Vietnam. Ma Molly, determinata e cocciuta, si rifiuta di credere che il suo promesso sposo voglia realmente sfuggirle. Convinta che si tratti solo di una fase, o forse spinta da un misto di amore e orgoglio ferito, parte a sua volta all’inseguimento, trasformando quella che poteva essere una semplice riunione romantica in una complicata e avventurosa caccia sentimentale.

Alla base di Grand Tour, dal 5 dicembre al cinema con Lucky Red e premiato con il riconoscimento per la Miglior Regia al Festival di Cannes, c’è una genesi che riflette in pieno il carattere multiforme e imprevedibile del film stesso. Miguel Gomes, il regista, ha infatti iniziato a raccogliere materiale visivo durante un lungo viaggio in Asia, con l’intenzione di realizzare un progetto documentaristico. Tuttavia, l’arrivo della pandemia ha interrotto bruscamente i suoi piani, lasciandolo con un ricco archivio di immagini, ma senza una storia a cui ancorarle. È qui che Gomes opera la sua magia: decide di trasformare quelle sequenze frammentarie in una narrazione, cucendo loro addosso una trama che, per quanto romantica e immaginaria, si adatta come un abito su misura. Al tempo stesso, però, Grand Tour può essere letto anche al contrario, come un viaggio visivo che ha trovato nella trama un pretesto per essere raccontato. Questa ambiguità è il cuore pulsante del film, un’opera che non si lascia imprigionare in schemi narrativi convenzionali.

Quello che ne emerge è un viaggio epico e picaresco, tragicomico e intriso di malinconia, che si muove tra i confini di tempi e luoghi. Gomes alterna con abilità le atmosfere del passato – con una fotografia in bianco e nero che romanticizza i palazzi coloniali e le strade polverose – e quelle del presente, dove le città moderne appaiono in sprazzi di colore, ma senza mai cadere nella trappola dell’esotismo. Il suo approccio visivo, affidato in parte al celebre direttore della fotografia Sayombhu Mukdeeprom, gioca con contrasti e paralleli. I paesaggi attraversati da Edward nella sua fuga – fiumi scintillanti, foreste selvagge, stazioni ferroviarie affollate – dialogano con le immagini del sud-est asiatico contemporaneo, riprese non come cartoline turistiche, ma come squarci di vita vissuta: un negoziante che accende una sigaretta, un musicista di strada che si prepara a suonare, un camionista che carica la sua merce.

La narrazione segue due binari paralleli. La prima metà del film si concentra sulla fuga di Edward, alimentata dai telegrammi sempre più ansiosi di Molly, che sembrano spingerlo da un luogo all’altro con una frenesia crescente. Rangoon, Singapore, Bangkok, il Giappone: ogni destinazione diventa una tappa di un viaggio che sembra non avere una meta. Gomes interseca queste scene con scorci della vita quotidiana nelle stesse città, ma nel loro stato attuale. Il risultato è un gioco temporale dove il confine tra passato e presente si sfuma: un ballo reale a Bangkok, accompagnato dalle note del Bel Danubio Blu, si dissolve in un ingorgo di motociclette nella città odierna, con la musica che continua a fluire in sottofondo, trascinando lo spettatore in un movimento ipnotico. Ogni scena è una sorpresa, un momento di geniale discrezione che mescola nostalgia e ironia.

La seconda metà del film sposta l’attenzione su Molly, ora protagonista del suo personale “grand tour”. Arrivata a Rangoon, scopre di aver mancato Edward per un soffio e decide di proseguire il viaggio, seguendo le sue tracce. La sua avventura è segnata da ostacoli e incontri surreali: proposte di matrimonio non richieste, difficoltà linguistiche, malanni fisici. Ma se il viaggio di Edward era dominato dalla fuga e dall’incertezza, quello di Molly ha una nota più determinata, quasi testarda, che riflette il suo carattere. Gomes costruisce un parallelo tra i due percorsi, ma è chiaro che il vero protagonista è il viaggio stesso, con le sue mille sfumature.

Il ritmo del film è deliberatamente lento, quasi meditativo, e questo potrebbe mettere alla prova la pazienza di alcuni spettatori, soprattutto nella seconda parte, dove la trama si fa meno incisiva e più riflessiva. Ma chi è disposto a lasciarsi trasportare dalla sua atmosfera e dalle sue immagini scoprirà un film che sa sorprendere fino all’ultimo, con un finale che rompe ogni aspettativa e si chiude su una scelta musicale tanto improbabile quanto perfetta. Grand Tour non è un film per chi cerca risposte facili o conclusioni nette. È un puzzle concettuale, un miscuglio di sensazioni e riflessioni che invita lo spettatore a perdersi – e forse a ritrovarsi – lungo la strada. Un’esperienza cinematografica unica, che, come il viaggio stesso, vale più per ciò che si scopre lungo il cammino che per la destinazione finale.

Tags: Grand TourLucky RedMiguel Gomes
Share238Tweet149SendShare
Previous Post

“Criature”: Il nuovo film di Cécile Allegra con Marco D’Amore

Next Post

I concerti dell’avvento dedicati a Mozart, a Trieste fino al 22 dicembre

Monica Straniero

Monica Straniero

Ti potrebbero interessare

Good Boy di Ben Leonberg
Cinema

Alla Festa del Cinema di Rima, “Good Boy”, l’orrore visto da un cane

by Monica Straniero
15 Ottobre 2025
Una madre accanto al figlio in un’incubatrice in un ospedale di Gaza. Dal film Inside Gaza.
Cinema

“Inside Gaza”, la vita che resta sotto le macerie

by Elena Marcheggiano Dal Forno
14 Ottobre 2025
TRON: Ares, il grid ritorna al cinema
Cinema

TRON: Ares, il grid ritorna al cinema

by Marco Michelli
9 Ottobre 2025
Him, l’horror di Justin Tipping
Cinema

“Him”: quando football e fede diventano culto

by Elena Marcheggiano Dal Forno
3 Ottobre 2025
Giuseppe Piccioni al Capalbio Film Festival
Cinema

“Zvanì, il romanzo famigliare di Giovanni Pascoli”: Giuseppe Piccioni racconta il suo film

by Monica Straniero
30 Settembre 2025

Articoli + popolari

  • Pumbino

    Pumbino non ce l’ha fatta. E il suo addio commuove il web

    6958 shares
    Share 2782 Tweet 1739
  • Bob Dylan zittisce il pubblico dell’Auditorium di Roma

    2271 shares
    Share 908 Tweet 568
  • “Un uomo di nome Otto”: un’accattivante commedia con Tom Hanks

    2268 shares
    Share 907 Tweet 567
  • Under 30, il premio per i giovani attori italiani

    1878 shares
    Share 751 Tweet 469
  • Antoni Benaiges: Una storia di coraggio e memoria

    1659 shares
    Share 664 Tweet 415

Articoli recenti

Disegno VirzìOriginal_Francesco Valdiserri

#24FrameAlSecondo torna alla Festa del Cinema di Roma con “La mia battaglia”

15 Ottobre 2025
Good Boy di Ben Leonberg

Alla Festa del Cinema di Rima, “Good Boy”, l’orrore visto da un cane

15 Ottobre 2025
Taylor Swift

Taylor Swift, l’ennesimo primato di una popstar inarrestabile

14 Ottobre 2025
Pianeta Baleari

Pianeta Baleari, l’anima animale del teatro canzone

14 Ottobre 2025
Una madre accanto al figlio in un’incubatrice in un ospedale di Gaza. Dal film Inside Gaza.

“Inside Gaza”, la vita che resta sotto le macerie

14 Ottobre 2025
Festa Roma, in anteprima il docufilm “Pontifex” di Daniele Ciprì

“Pontifex”, Daniele Ciprì racconta la Chiesa come luogo di speranza

14 Ottobre 2025
Noemi

Noemi live a Roma il 20 dicembre: super ospiti e un grande show al Palazzo dello Sport

14 Ottobre 2025
Call my Agent su Sky dal 14 novembre

“Call My Agent – Italia” torna su Sky con la terza stagione

13 Ottobre 2025
Annalisa

Annalisa, il fuoco come specchio di sé

11 Ottobre 2025
Casula-Usai-Novelli-Lucisano-Gialdini-Dichter

Il ritorno in sala (e sul divano)

11 Ottobre 2025

thespot-sito

Privacy Policy - Cookie Policy - Contatti

  • Progetto
  • Contatti
  • Partner
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma numero 151 del 19/09/2018

TheSpot.news
Gestisci Consenso Cookie
Utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Lo facciamo per migliorare l'esperienza di navigazione e per mostrare annunci personalizzati. Il consenso a queste tecnologie ci consentirà di elaborare dati quali il comportamento di navigazione o gli ID univoci su questo sito. Il mancato consenso o la revoca del consenso possono influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Arte e Cultura
  • Cinema
  • Attualità
  • Eventi
  • Musica
  • Spettacoli
  • Serie Tv
  • Teatro
  • Televisione

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma numero 151 del 19/09/2018