Immaginate un uomo che, dopo anni di battaglie e avventure, torna finalmente a casa. Non è un eroe dei racconti antichi, ma un padre qualunque che ha passato troppo tempo lontano dalla sua famiglia. Questa è la visione che il regista Uberto Pasolini ci offre nel suo nuovo film The Return, una rilettura intima e moderna dell’Odissea, che si allontana dalle solite immagini di dei capricciosi e mostri mitologici per concentrarsi su ciò che davvero conta: l’umanità.
Pasolini stesso racconta: ” In un certo senso, mi sento anch’io un po’ come Ulisse: non ho combattuto in guerra, ma ho passato troppi anni lontano da chi amo”. Il regista e produttore italiano, rivela che ha impiegato trent’anni per portare questa versione di Ulisse al cinema.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, The Return è un film intimo e psicologico, che esplora il tema del ritorno a casa e cosa significhi davvero riabbracciare chi si è lasciato indietro. “Non volevo fare un film sulle avventure epiche,” spiega Pasolini, “mi interessava raccontare la difficoltà di tornare. Il protagonista, Ulisse, interpretato da un magistrale Ralph Fiennes, non è più l’eroe invincibile che conosciamo, ma un uomo fragile, quasi spezzato.
Ma Ulisse non è solo in questo cammino. Due figure fondamentali, che incarnano la sua umanità e il suo legame con la casa, sono Penelope e Telemaco. Penelope, interpretata dalla straordinaria Juliette Binoche, è una donna forte, ma lontana dall’immagine della regina paziente e immutabile che cerca di proteggere suo figlio.
E poi c’è Telemaco, un giovane uomo che cerca di emanciparsi, di capire chi vuole essere, proprio come molti figli di oggi, intrappolati tra l’ammirazione per genitori assenti e il bisogno di affermare la propria indipendenza.
The Return è anche una riflessione amara e profonda sulle conseguenze della guerra. È lei il mostro che rovina la vita di chi tenta di tornare a una normalità che non esiste più. “Tornare dalla guerra, come molti veterani del Vietnam sanno bene, è un’impresa quasi impossibile, perché chi ritorna non è mai la stessa persona che è partita”.