Inaugura domani, 3 ottobre 2024, la grande mostra “Papi e Santi marchigiani a Castel Sant’Angelo”, un evento che accompagnerà il pubblico fino al 2 marzo 2025 nella suggestiva cornice delle Sale dell’Armeria Superiore del celebre castello romano. Questa esposizione, realizzata in collaborazione con la Regione Marche, ATIM – Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione delle Marche, la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, l’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo, con il patrocinio del Giubileo 2025 e della Conferenza Episcopale Marchigiana, si propone di omaggiare il profondo legame tra le Marche e la Chiesa cattolica attraverso un racconto che unisce fede, storia e arte. Curata da Marco Pizzo e Maria Cristina Bettini e prodotta da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare di Alessandro Nicosia, la mostra rappresenta un’opportunità unica per esplorare il tessuto spirituale e culturale delle Marche e il suo impatto sulla storia ecclesiastica italiana.
La Regione Marche, terra che ha dato i natali a ben nove papi e numerosi santi, emerge come un crocevia fondamentale nella storia della Chiesa cattolica. Sin dal Medioevo, le Marche hanno intrecciato le proprie vicende con quelle del Stato Pontificio, unendo la propria identità territoriale a quella spirituale. Questa mostra diventa, dunque, non solo un viaggio artistico, ma anche un percorso di scoperta del profondo legame tra la regione e la Chiesa, che ha permeato la vita quotidiana, le tradizioni e l’arte marchigiana, influenzando la cultura ecclesiastica e artistica di tutta l’Italia.
Le tre sezioni della mostra: un viaggio tra papi, santi e luoghi sacri
La mostra si sviluppa in tre sezioni principali, ciascuna delle quali racconta un aspetto unico del rapporto tra le Marche e la Chiesa cattolica.
La prima sezione è dedicata ai nove papi marchigiani, ripercorrendo le loro vite e le loro opere attraverso un’analisi approfondita delle figure che hanno segnato la storia della Chiesa in diverse epoche. Da Papa Sisto V, che ha lasciato un’impronta indelebile nella Roma del Cinquecento, a Papa Pio IX, figura cruciale del XIX secolo, le biografie dei pontefici marchigiani sono accompagnate da una selezione di ritratti, medaglie, oggetti di culto e manufatti legati alla loro committenza artistica. Tra le opere di maggior rilievo troviamo il celebre tabernacolo di El Greco, commissionato da Papa Sisto V, un capolavoro che testimonia la grandezza artistica di quel periodo e il dialogo tra le Marche e Roma. La sezione, inoltre, esplora il contributo dei papi marchigiani non solo alla crescita spirituale, ma anche alla promozione dell’arte e della cultura.
La seconda sezione si concentra sulle figure dei santi e beati marchigiani, tra cui spiccano nomi come San Nicola da Tolentino, Santa Maria Goretti, San Giacomo della Marca, Santa Veronica Giuliani e San Giuseppe da Copertino. Le vite di questi santi, che hanno segnato la storia religiosa dell’Italia e del mondo, sono raccontate attraverso una serie di incisioni, quadri, oggetti liturgici e reliquie di grande valore spirituale. Un pezzo di eccezionale importanza è il prezioso Evangelario di San Marcellino, risalente al VI secolo, che rappresenta uno degli esempi più antichi di manoscritto miniato. Tra i tanti oggetti esposti, spicca anche la rara reliquia della veste di Santa Maria Goretti, simbolo di purezza e fede, che offrirà ai visitatori una connessione emotiva e spirituale con la santa martire del XX secolo.
La terza sezione della mostra si focalizza sui luoghi sacri e gli itinerari di pellegrinaggio delle Marche, una regione costellata da abbazie, oratori, santuari e monasteri, testimonianze tangibili di una fede che ha attraversato i secoli. Questa parte della mostra guiderà i visitatori in un affascinante viaggio attraverso le splendide chiese romaniche e rinascimentali marchigiane, illustrate mediante mappe, piante e disegni antichi, molti dei quali inediti. Le abbazie e i santuari marchigiani, con il loro silenzio e la loro maestosità, rappresentano ancora oggi mete di pellegrinaggio e luoghi di meditazione, dove arte e spiritualità si fondono. Il percorso di scoperta culmina con l’esplorazione della via Lauretana, che ha collegato Loreto con Roma, un tragitto non solo fisico ma spirituale, che unisce il cielo alla terra e rappresenta una delle più importanti vie di pellegrinaggio cristiano.
Il dialogo tra arte sacra e storia ecclesiastica: la spiritualità marchigiana e il Giubileo 2025
L’obiettivo della mostra non è solo quello di presentare opere d’arte straordinarie, ma di creare un dialogo profondo tra arte sacra e storia ecclesiastica, mostrando come la spiritualità marchigiana abbia lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa. Come sottolinea il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, “questa esposizione celebra il legame tra le Marche e la Chiesa cattolica, rivelando l’influenza che i papi e i santi nati in questa regione hanno avuto nel plasmare la cultura ecclesiastica e artistica italiana. Un’occasione imperdibile per immergersi in una storia di fede e arte, in un museo prestigioso come Castel Sant’Angelo, ma anche un’importante vetrina per la promozione del territorio marchigiano”.
Anche S.E.R. Mons. Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, ha voluto esprimere il suo apprezzamento per l’iniziativa, augurando che i visitatori della mostra possano trasformarsi in “Pellegrini di Speranza”, capaci di ispirarsi alle figure dei santi e papi marchigiani nel loro cammino verso la Porta Santa del Giubileo.
S.E.R. Mons. Nazzareno Marconi, Presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, ha sottolineato il contributo straordinario delle Marche alla storia della Chiesa, ricordando figure come San Marcellino di Ancona, i cui insegnamenti e la cui fama giunsero fino a Roma già nel IV secolo. Mons. Marconi ha inoltre ricordato la “Venuta” della Santa Casa di Loreto, un evento che ha rafforzato il legame spirituale tra le Marche e Roma, creando una via celeste di pellegrinaggio che i papi e i santi marchigiani hanno percorso nei secoli.
Massimo Osanna, Direttore Generale Musei, nella prefazione al catalogo della mostra, ha messo in evidenza come l’esposizione offra una nuova lettura del patrimonio culturale delle Marche, rivelando storie di spiritualità e devozione attraverso un affascinante intreccio di voci, volti e memorie antiche. Castel Sant’Angelo, con la sua storia di oltre quattro secoli come dimora papale, diventa la cornice ideale per ospitare questi racconti sacri, consentendo ai visitatori di immergersi in una dimensione unica di arte, cultura e fede.
Un’opportunità per scoprire le Marche: arte, fede e paesaggi mozzafiato
L’iniziativa rappresenta non solo un’importante celebrazione spirituale, ma anche una vetrina per la promozione del territorio marchigiano. Le Marche, con le loro dolci colline, i borghi antichi e i suggestivi paesaggi che si estendono dal mare alla montagna, offrono un’esperienza unica per i visitatori, combinando arte, cultura, enogastronomia e natura. La mostra invita i visitatori a scoprire non solo le opere esposte a Castel Sant’Angelo, ma anche a intraprendere un viaggio più ampio attraverso i cammini spirituali marchigiani, esplorando abbazie, santuari e luoghi di pellegrinaggio che rappresentano il cuore pulsante della spiritualità della regione.
In vista del Giubileo 2025, la mostra “Papi e Santi marchigiani a Castel Sant’Angelo” si configura come un’occasione imperdibile per approfondire il legame tra territorio e fede, celebrando una storia millenaria che