Patrizia Cavalli è morta il 21 giugno 2022, durante la post-produzione di questo film, che custodisce la sua ultima testimonianza.
NOTE DI REGIA
Abbiamo voluto mostrare Patrizia Cavalli nella sua verità e intimità, e offrire al pubblico la possibilità di conoscerla davvero. Per incontrare Patrizia Cavalli bisogna passare del tempo nelle sue stanze, tra i suoi cappelli, i libri, le poltrone, il tavolo del soggiorno, la grande foto di Elsa Morante, nel posto in cui ha vissuto da quando ha iniziato a scrivere poesie, il posto che coincide con la sua scoperta del mondo e con la vita esteriore e anche interiore.
È stato un incontro tra amici, soprattutto all’inizio, quindi era giusto mostrarne anche il backstage, la costruzione del film, i cambi d’umore e di idea. Abbiamo seguito Patrizia Cavalli con fiducia e lei si è fidata di noi e ci ha offerto il suo sguardo sul mondo, sulla poesia, sull’amore, sul poker, sulla malattia. Grazie al montaggio delle immagini di repertorio insieme alle giornate passate insieme a lei, abbiamo mostrato il passaggio deltempo: dalla forza alla fragilità, e poi di nuovo gli scatti vitalissimi, il piacere di stare sul palcoscenico. Le poesie, le canzoni, la gioia di discutere, il trionfo della gelosia. L’abbiamo seguita nella sua generosità di offrire la verità su ogni cosa: la verità di un pensiero non conforme e la verità del desiderio di performance, di divertimento, che vince su tutto ed è un atto poetico. La più grande poeta italiana contemporanea, morta nel giugno 2022, ha raccontato la vita e il mondo con la sua voce, noi l’abbiamo soltanto accompagnata. Negli andirivieni neltempo anche la sua voce cambia, cambia il suo volto, cambia la sua presa sulla vita: Patrizia è a volte sopraffatta, sembra chiedere aiuto ma poi in un istante riprende il controllo di ciò che ama e di ciò che non le piace. Si muove, cammina avanti e indietro, mostra le nuove difficoltà dovute all’età e alla malattia, un po’ se ne compiace e comunque ne fa spettacolo. Questo film è il racconto visivo, senza formalità o gabbie rigide, del cammino di una donna geniale e totalmente libera, che ha detestato la solitudine.
PATRIZIA CAVALLI
Patrizia Cavalli, nata a Todi nel 1947, esordisce nel 1974 con “Le mie poesie non cambieranno il mondo” pubblicate da Einaudi e dedicate a Elsa Morante. Escono sempre per Einaudi, Il cielo (1981), Poesie (1992), Sempre aperto teatro (1999, Premio LetterarioViareggio-Repaci), Pigre divinità e pigra sorte (2006, Premio Dessì), Datura (2013). Per il teatro ha tradotto William Shakespeare, Oscar Wilde e Molière. Nel 2005 Nottetempo edizioni pubblica La guardiana e, nel 2011, La patria; nel 2017 per la casa editrice Quodlibet esce Flighty matters, cinque poesie e un racconto sulla moda in edizione bilingue. Insieme alla cantautrice Diana Tejera realizza nel 2012, per le edizioni Voland, Al cuore fa bene far le scale, un libro con cd di poesie e canzoni. Oltre a numerosi premi, tra cui Viareggio, Pasolini, Cardarelli, De Sanctis, Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, ha ricevuto il titolo di Chevalier des Arts et des Lettres dal governo francese. Nel 2019 scrive il suo primo e unico libro di prose, Con passi giapponesi (Einaudi), finalista del Premio Campiello. Le sue poesie sono state tradotte in varie lingue, tra cui il francese, l’inglese, lo spagnolo e il tedesco. Patrizia Cavalli è scomparsa il 21 giugno 2022 a Roma, dove hasempre vissuto fin dagli anni giovanili.