Women Talking di Sarah Polley è una storia terrificante, furiosa e stimolante. Basato sull’omonimo romanzo di Miriam Toews del 2018, racconta la storia di donne di una comunità religiosa isolata che per anni sono state drogate con tranquillanti per mucche e aggredite regolarmente durante la notte. Alle donne veniva detto che erano state violentate da fantasmi e demoni. Hanno creduto a questa bugia fino a quando due ragazze non hanno colto sul fatto uno degli aggressori mentre si intrufolava in casa di una di loro. Alcuni uomini del paese furono arrestati e portati in città. Tutti gli altri si unirono per farlo uscire su cauzione.Le donne della città lasciate sole cominciarono a valutare la prossima mossa: non fare nulla, restare e combattere o andarsene.
Il film ha un messaggio prezioso e viene trasmesso in modo efficace. Women Talking non è solo un film su un’era post-#MeToo, è una fusione di tutte le voci e le vite della maggior parte, se non di tutte, le donne. È un film che non si limita a trattare l’argomento per il gusto di farlo, si tuffa in profondità e colpisce i cuori. Si alza coraggiosamente con una sceneggiatura sorprendente.
Sarah Polley adatta il romanzo di Miriam Toews in una parabola politica. Proprio come il libro, definisce queste donne non solo un collettivo ma anche individui allo stesso tempo. Permette a ogni personaggio femminile di raccontare le proprie esperienze e definirle rispettivamente, ma sottolinea anche la loro lotta comune per ottenere giustizia. Sebbene un’enorme parte del film sia solo una conversazione tra queste donne, Polley ha creato con successo diversi picchi emotivi per rappresentare l’intensità della situazione. Uno degli elementi più forti del film è il dibattito stesso, in gran parte tratto direttamente dal libro. Si assiste ad un intenso dibattito democratico per arrivare ad una decisione comune che cambierà le loro vite. Non solo parlano, piangono e discutono ma ricordano e ridono. Polley disegna una struttura a flashback dentro un tempo che è già trascorso, per evocare un sentimento di perdita e rivalsa che percorre tutto il film.
All’unico uomo rimasto in città, le donne affidano il compito silenzioso di redigere i verbali degli incontri. A lui non è permesso entrare nella loro vita interiore, si limita al ruolo di spettatore. Woman Talking, nei cinema dall’8 marzo, non è una storia di vendetta ma di un gruppo di donne che decidono come riappropriarsi delle loro vite e sentirsi libere.