Visitando mostre, inaugurazioni, installazioni e quanto fa di Roma una delle capitali della cultura più ricche al mondo ci si domanda se valga di più il materiale esposto o il luogo stesso che lo ospita. Non fa eccezione nemmeno questa volta la mostra “Il cinema in vetro” che nelle sale dello splendido Museo delle Mura trova una collocazione ideale per far dialogare un’arte antica come quella della decorazione del vetro con le stanze della Porta San Sebastiano, uno degli accessi storici della città, la cui datazione risale addirittura al 275, l’epoca aureliana.
Un dialogo in chiave contemporanea che permette al progetto didattico elaborato dalla Scuola Ettore Rolli nel biennio scolastico 2018-2019/2019-2020 di confrontarsi con il mondo della settima arte e, in particolare, con la cartellonistica cinematografica.
All’attenzione degli allievi sono state sottoposte circa cento locandine, selezionate secondo precisi parametri (la traducibilità in vetro in primis e poi il disegno, l’autore e la pellicola), tra le quali sono state scelte quelle da realizzare rispettandone il segno grafico e le dimensioni originali. Lo studio in classe dei grafici, cartellonisti, illustratori e tecnici serigrafici che hanno lavorato per il Cinema, il ricorso a diverse tecniche vetrarie e l’attenta scelta dei materiali ha consentito la traduzione in vetro di alcune delle locandine cinematografiche più belle e significative della cartellonistica anche internazionale, tra cui alcune provenienti da Cuba dove era necessario rielaborare le locandine originali in modo da adattarle ai dettami di regime.
In mostra, oltre alle vetrate artistiche, sono esposti anche una serie di complementi d’arredo a tema – lampade, sgabelli, mobili e accessori – per la cui realizzazione si è ricorsi, anche in questo caso, all’utilizzo di diverse tecniche di lavorazione del vetro (legatura a piombo, grisaglia, Tiffany, mosaico, decalcomania e vetrofusione).
Il recupero di una visionarietà oltre che di un’arte che nel medioevo è stata regina fanno di questa passeggiata sull’Appia Antica un momento molto intimo che consente di riapprezzare sia una certa cinematografia che un’artigianalità sopraffina che in quest’epoca di social, arte digitale e pixel sparati in ogni dove manca come l’aria. E, come già rimarcato, fanno conoscere un patrimonio architettonico mai abbastanza sottolineato. Quando lo sguardo corre tra le stanze e poi si getta all’esterno non può che scatenare la meraviglia.
L’iniziativa è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è organizzata dall’Assessorato allo Sviluppo Economico e Lavoro – Dipartimento Turismo, Formazione professionale e Lavoro. A cura di Vanessa Ascenzi e Giovanna Chieppa. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
LA SCUOLA D’ARTE E DEI MESTIERI “ETTORE ROLLI”.
La Scuola, fondata nel 1875, è tra le più antiche realtà educative della città, e ancora oggi continua la sua attività di formazione e di conoscenza provvedendo all’istruzione tecnica-professionale e artistica e organizzando eventi e mostre per far conoscere ed apprezzare i lavori realizzati dagli allievi.
Dal 2016 il corso di vetrate artistiche ha esposto i suoi lavori in diverse sedi prestigiose della Capitale, tra cui la Casina delle Civette, nel 2017, e la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, nel 2018. Sempre nel 2018 il corso ha anche realizzato e donato alla Biblioteca delle Arti Applicate, ospitata nella Dipendenza della Casina delle Civette, una vetrata che è entrata a far parte stabilmente del percorso di visita della Casina ed è visibile nel camminamento presente al secondo piano.
L’ingresso al Museo delle Mura è gratuito. La prenotazione è fortemente consigliata.
Per informazioni www.museiincomuneroma.it.
Le curatrici ci illustrano la mostra