Quando nel 2018 Carolina Cavalli vinse la prima edizione del Solinas Experimenta per Serie Tv non avrebbe mai immaginato che la vita le sarebbe cambiata in così breve tempo. Oggi collabora con Netflix e altre case di produzione italiane e la sua serie sta per vedere la luce. E’ il sogno che tutti cercano, sopratutto quando iniziano a scrivere per il cinema o la televisione.
A La Maddalena il Premio trova la sua conclusione ideale dopo 12 mesi di bottega creativa attiva. Qui finalmente produttori, sceneggiatori, registi e studenti possono incontrarsi e fare riflessioni sul futuro delle storie e creare nuove reti collaborative tra gli ospiti della manifestazione.
La giuria del Premio Franco Solinas al Miglior Soggetto ha dunque decretato tutti i progetti vincitori che si aggiudicano il premio da 1.000 euro e le Borse di sviluppo per un ammontare complessivo di 6.000 euro da suddividere tra gli stessi finalisti.
Vince Hybris (titolo originale Persefone ) di Vincenzo Cascone e Eleonora Galasso “per averci divertito e appassionato, con il ritmo di una ballata scanzonata tanto leggera quanto precisa nel ritrarre i sentimenti umani, raccontandoci le avventure tragicomiche di una giovane donna libera nelle azioni ma piena di limiti imposti dalle proprie debolezze; e per aver creato, tramite il tono della scrittura e una lingua di rara efficacia, un mondo sopra le righe eppure sempre credibile come i personaggi che lo abitano.”
La giuria ha anche assegnato due menzioni speciali. Una per Menocentonovantaseigradi (titolo originale Non svegliarmi quando te ne vai) di Emanuele Sana “per aver saputo utilizzare con scaltrezza, coraggio e abilità uno spunto di genere – l’ibernazione di un uomo e il suo risveglio dopo quasi cinquant’anni – per raccontare una storia intima ma al tempo stesso collettiva. Una storia che riflette in modo profondo e a volte struggente su temi universali e potenti, come l’amore, il sacrificio, la paternità e la memoria.”
L’altra a Dai, Ringo! (titolo originale Ringo) di Edoardo Puma “per aver creato un personaggio incontenibilmente vitale, farsesco e fin troppo umano; per averlo messo al centro di una narrazione classicamente solida; per avergli dato un obiettivo semplice e impossibile, la redenzione sotto forma di duemila euro; per averlo vestito, infine, con una camicia hawaiana rosa pallido che ci sembra impossibile dimenticare.”
La giuria del Premio Solinas Experimenta Serie in collaborazione con Rai Fiction ha annunciato il Progetto Vincitore che verrà opzionato dal Premio Solinas per poter realizzare un pilota di serie da 25 minuti con un budget massimo di euro 120.000.
Vince Post Partum (titolo originale Baby Blues) di Chiara Zago: “una serie che affronta da un punto di vista originale, quello paterno, il tema intimo e scomodo della depressione post partum. Nel corso dello sviluppo si è evidenziata una forte definizione del protagonista ed un convincente equilibrio dei toni, in cui drama e comedy riescono a coesistere armonicamente.”
Molto interessante è stato incontrare Chiara Zago, giovanissima sceneggiatrice di Sacile, che ci ha raccontato di essere timidissima e di preferire un’intervista registrata piuttosto che in video. “Sono timidissima e so solo scrivere” – confessa dietro gli occhioni color del mare della Sardegna.
“Sono contenta di tutto il percorso fatto e speriamo che anche a me cambi la vita. Quando ho scritto questo soggetto pensavo alla sofferenza e al dramma di quelle persone che vivono una condizione terribile come la depressione post partum, però volevo riadattare il tutto anche in modo un po’ sadico ad un uomo, stranamente agli uomini non capita, mi sono chiesta come mai e ho voluto costruirci una storia. Inizialmente era una storia drammatica, ma i miei tutor in affiancamento mi hanno detto che forse era meglio trasformare tutto in una storia più comica, in una dramedy, per fare passare questa cosa così seria con un po’ più di leggerezza, senza mancare di rispetto a nessuno”.
Scrivere in fondo è un po’ partorire. Anche agli scrittori capitano momenti di depressione?
“Ho scelto questo tema scoprendolo casualmente e ho voluto dargli una storia per farlo conoscere anche di più. Non c’è dubbio che chi scrive dia alla luce una cratura e mentre lo fai e anche dopo attraversi molti stati d’animo, però se credi fortemente in quello che fai arrivi fino in fondo”.
Il Solinas come interviene in questo lavoro?
“Loro sono sempre presenti, da quando ti selezionano inizia un accompagnamento che è costante. Tutto quello che tu scrivi ma anche quello che tu pensi viene analizzato e discusso e ripensato. Non si è mai soli. Dopo aver fatto un master in scrittura seriale mi ero già avvicinata a questo tipo di lavoro e con loro c’è stata la giusta sinergia per arrivare in fondo. Ora la Rai, come partner principale del Solinas, avrà un’opzione per portare avanti questo progetto, naturalmente speriamo che tutto vada per il meglio”.
La Giuria del Premio Solinas Experimenta Serie ha deciso di assegnare due menzioni speciali. Una per Come la notte (titolo originale Come la notte) di Alessandro Bosi e Mary Stella Brugiati: “un progetto fondato su una figura femminile potente e dalla caratterizzazione originale, alle prese con la difficoltà universale di adattarsi con il mondo che ci circonda. Nel corso dello sviluppo la protagonista e il suo background hanno acquisito una caratterizzazione ancora più articolata, rendendo la serie estremamente moderna nei temi affrontati.
L’altra a La Borda (titolo originale La voce della nebbia) di Francesco Bitto, Francesco Ferrazzi, Erica Gallesi e Nicolò Orlandini, una storia coinvolgente in cui il gotico-padano della tradizione italiana incontra il mondo dell’adolescenza kinghiana. Lo sviluppo ha definito al meglio l’articolazione narrativa seriale, affrontando, in modo non ideologico e in piena aderenza con il genere, il tema dell’integrazione.”
La Giuria del Premio Solinas Documentario per il Cinema in collaborazione con Apollo11 composta da Peter Marcias, Natalie Cristiani, Annamaria Morelli, Giovanni Spagnoletti, Ludovica Fales, Giacomo Ravesi, Gianfranco Pannone, Agnese Fontana, Heidi Gronauer, Annamaria Granatello ha decretato il progetto vincitore che si aggiudica Il Premio Solinas Miglior Documentario per il Cinema 2.000 euro.
Vince il Premio Solinas Miglior Documentario per il Cinema La Roba (titolo originale Verso la spiaggia) di Alberto Gottardo e Francesca Sironi: “con grande attenzione e passione socio-antropologica, si vuole raccontare la realtà di Gorino, un paese di circa duemila abitanti, all’estremo Delta del Po, dove da qualche anno si è scoperta una ricchezza nascosta ma che potrebbe anche esaurirsi in breve tempo. Si tratta della coltivazione e della raccolta delle vongole filippine, diventate presto la principale fonte economica di una zona, quella tra Goro e Gorino, in cui il 45% dei giovani abbandona gli studi per poter lavorare e guadagnare subito. Il progetto, ben esposti sia sul piano dei contenuti che su quello linguistico, intende scandagliare, tra l’altro, oltre alla piccola comunità ormai diventata ricca con il commercio ittico, in particolare una classe dell’istituto professionale Cesta nel quale il maestro-pescatore Luca insegna i segreti del mestiere. Una preziosa occasione per far conoscere e riscoprire, anche paesaggisticamente, un pezzo di provincia del nostro paese legato all’acqua e alla pesca, già raccontato nel dopoguerra, in epoca neorealista (si pensi a Gente del Po di Antonioni e, andando oltre, fino a scendere più giù, alla Sicilia de La terra trema di Visconti) e che oggi si ripropone in una chiave nuova, dove il benessere diffuso si fa persino minaccioso.”
La Giuria ha inoltre assegnato due menzioni speciali. Una a Il piano segreto (titolo originale Caso Perriera) di Ruben Monterosso e Federico Savonitto: “Michele Perriera è stato uno scrittore e regista, tra i fondatori del Gruppo 63 di Palermo. I figli Gianfranco e Giuditta insieme a ciò che resta di una vera comunità di persone che gli ruotava intorno, provano ad organizzare un grande evento per le celebrazioni del decennale della morte. Gli autori del progetto Ruben Monterosso e Federico Savonitto ci conducono in una Palermo moderna che guarda al passato, e attraverso il teatro ci restituiscono il valore dell’artista Perriera. Per il lavoro di ricerca e l’attenzione alla memoria storica, soffermandosi all’Italia durante la pandemia Covid-19 e la sua ripartenza la giuria del Premio Solinas Documentario assegna una menzione speciale a IL PIANO SEGRETO”.
L’altra a Mind (titolo originale Manas – sui sentieri della mente) di Livia Giunti e Francesco Andreotti “per aver sviluppato un progetto estremamente originale in maniera complessa e articolata, dimostrando, anche durante la sessione di pitch, una consapevolezza stilistica che si promette di governare e integrare stilemi registici e sguardi eterogenei: dall’osservativo alla visione soggettiva, all’onirico. Il progetto riflette inoltre su un tema di grande rilevanza nel dibattito attuale che coinvolge i rapporti fra scienza e spiritualità, Oriente e Occidente, cultura scientifica e filosofia buddista, seguendo le nuove traiettorie di ricerca medica sperimentale intorno alle neuroscienze e alle frontiere inesplorate fra mente e cervello.”
Novità di quest’anno è stata l’assegnazione del Premio IDS Academy e del Premio IDS Industry da parte della Giuria del Premio Solinas Documentario per il Cinema:
Vince il Premio IDS Academy (Il premio assegnato a un autore/autrice di un progetto di documentario in sviluppo, e in cerca di produzione) L’invisibile (titolo originale Il fantasma) di Michele Bertini Malgarini e Ugo Piva “per il lavoro degli autori che risponde all’urgenza di raccontare il completo ritiro dalla vita sociale di alcuni giovani, detti Hikikomori. Un fenomeno mondiale che in Italia comprende più di 100.000 ragazzi. La difficoltà di accesso e la scelta di una forma narrativa declinata tra realtà e finzione, capace di coinvolgere creativamente i protagonisti nella narrazione stessa, ne rappresentano allo stesso tempo l’urgenza e l’originalità del racconto.”
Vince il Premio IDS Industry (Il premio assegnato a un autore/autrice che ha già un produttore coinvolto nello sviluppo del progetto) Capelloni (titolo originale Capelloni) di Pierpaolo De Mejo “per la scelta originale di una cifra narrativa che affronta con accattivante leggerezza un racconto intimo e intenso. A partire dal ritrovamento del diario paterno l’autore ne riscoprir la complessa figura di artista e di uomo mentre allo stesso tempo ci restituisce lo spirito di un’intera generazione, attraverso la figura di un giovane attore, tra i protagonisti del musical Hair nella prima versione italiana del 1970.”