Era il 2013 quando fu organizzato il primo Barletta Pride, dopo questo evento venne fondato il Coordinamento Puglia Pride che ha, poi, visto l’attuarsi di altri eventi come il Lecce Puglia Pride nel 2014, seguito dai Pride di Foggia, Taranto e Bari, rispettivamente negli anni 2015, 2016 e 2017.
Il Coordinamento riunisce tutte le associazioni di promozione sociale e volontariato LGBTQI e non, nell’ambito di una rete che si impegna per la tutela, difesa e riconoscimento dei diritti di tutte le minoranze e di tutte le persone che ancora oggi non godono di pari dignità sociale.
Il Pride non si esplica e non si esaurisce nella sfilata maestra ma ogni giorno, tutte le associazioni coinvolte, continuano con le proprie attività sul territorio, forniscono servizi, garantiscono la loro presenza nelle scuole, collaborano con i centri antiviolenza e si schierano in prima linea contro ogni tipo di stigma, violenza e discriminazione, come quelle che associano genere, orientamento sessuale, provenienza geografica, religione, condizione e conformazione fisica, stato di salute e condizione sociale, etc.
Capo fila del Barletta Pride è il comitato Arcigay Barletta ‘Le Mine Vaganti’ che insieme all’Arcigay Bari ‘l’Arcobaleno del Levante’, a quello di Foggia ‘Le Bigotte Foggia’, del Salento ‘La terra di OZ’, a ‘Taras Arcobaleno’, all’associazione Agedo, oltre che alle associazioni Lea, Nudi, Tgenus, Impegno Donna, Safiya, e altri centri antiviolenza come Save, Giulia e Rossella, RiscoprirSi e a Hastarci, all’Arci Cafiero, all’Unione degli Atei e degli Agnostici, insieme a Le Zanzare, alla CGIL e all’A.N.P.I., ha organizzato e dato vita a questa seconda edizione del Barletta Pride.
Per l’occasione, è stata scelta come madrina dell’evento, Vladimir Luxuria, ed è proprio lei che, durante la conferenza stampa di presentazione, traccia il profilo del Pride che si fonde con il racconto della sua storia personale.
“La mia vita si divide in due tranche fondamentali: la prima quando non ero ancora popolare e che, nella mia bella Regione Puglia, ero ‘sfottuta’ camminando e, poi, la seconda fase nella quale trovo persone che più che riconoscermi mi sono riconoscenti per le battaglie che ho fatto.
I Pride –continua- non vanno fatti solo nelle grandi città ma anche nelle città di provincia perché un ragazzo del Sud non deve sentirsi obbligato ad andare via. Sarò al Barletta Pride perché mi piacerebbe che quel ragazzino di 16 o 17 anni debba poter vedere la sua città, invasa dai colori dell’arcobaleno, perché chiunque tu sia o voglia essere sarai felice anche rimanendo nella tua città di origine. Per questo voglio sfilare orgogliosamente nel Barletta Pride”.
Il Pride diventa allora motivo di superamento di barriere mentali perché, come affermano gli organizzatori, il progetto di superamento dei generi ci proietta verso una società in cui sia determinante il costrutto personalistico della identità per cui tutte, tutti e tutte possano liberamente rappresentare la propria identità a partire dal proprio sentire, dalla definizione di sé come corpi, identità, valori politici, in quanto depositari dell’intero sistema di diritti e doveri del nostro tempo.
Le associazioni che promuovono il Barletta Pride si riconoscono, infatti, nei valori dell’Antifascismo, dell’Antirazzismo, della Inclusione Sociale, della Solidarietà, della Laicità, dell’Anticlericalismo, del riconoscimento dei diritti umani e civili della comunità LGBTQI e delle persone tutte. Le associazioni, i collettivi, le organizzazioni che compongono il coordinamento rivendicano il diritto di vivere libere, liberi e liber* da ogni forma di discriminazione basata su un’idea stereotipata dei generi, a sentire e condividere tutte le cause sociali, politiche morali di chi è vittima di ingiustizia sociale, economica o politica. Come la causa di lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti, della comunità migrante, di tutti i popoli oppressi nella propria aspirazione alla libertà ed all’autodeterminazione.
Ed è per questo che il Pride non è soltanto una manifestazione che si esaurisce in qualche ora, ed è per questo che è fondamentale che esista e continui ad esistere un Puglia Pride segno di una forza e di una continua battaglia che molti perpetuano.
In un periodo in cui ci sono dei segnali preoccupanti, in un periodo in cui per alcuni le unioni civili non sono fondamentali e vorrebbero fare mille passi indietro rispetto a ciò che si è ottenuto sin ora, si deve combattere ancora più audacemente, magari iniziando a partecipare al Barletta Pride di oggi!