È il Valdimontone a vincere il Palio di mezzo agosto dedicato alla Madonna dell’Assunta. A far trionfare la contrada di Porta Romana sono Gingillo e Anda e Bola, castrone baio di 9 anni, che regalano al popolo dai colori giallorossi listati di bianco la 49esima vittoria (foto di copertina ripresa dal Comune di Siena).
Una carriera che esalta il grande lavoro del capitano Aldo Nerozzi e della sua squadra, che hanno sempre creduto nell’occasione regalata dall’estrazione:
“Quest’anno non avremmo dovuto correre. La sorte ci ha regalato questa opportunità e per di più senza l’avversaria in campo e noi faremo di tutto per sfruttarla (…) Cosa mi manca in questi primi due anni da capitano? La vittoria e farò di tutto per ottenerla già in questa Carriera”.
Queste erano le parole che il capitano pronunciava nell’intervista rilasciata a Canale 3 nei giorni precedenti il Palio e visualizzabile qui sotto
10 Capitani, Contrada del Valdimontone – Canale 3
Parole importanti che non lasciavano spazio a dubbi, anche se esponevano tantissimo l’uomo al comando, che sarebbe stato – in caso di sconfitta – preso in giro dalla nemica per secoli…
E invece erano chiaro segno di quella determinazione che molto spesso la fortuna decide sempre di assecondare…
Di fatto, se nelle ultime due vittorie il Montone aveva beneficiato di grandi favori dalla dea bendata (nel 1990 all’ultima curva caddero tutte le prime quattro contrade…), questa volta bisogna dare atto che non vi sia stata casualità, ma che il lavoro portato avanti abbia pagato eccome.
Parliamo di una contrada grande e che si confronta costantemente con una rivale, il Nicchio, scomoda e altrettanto popolosa in un contesto, come quello recente in cui – come segnalato in un precedente articolo che potete rileggere cliccando qui – a dominare sono le contrade senza nemiche e dove le critiche, anche interne, specie dopo un decennio senza vittorie, rischiano di far traballare i reggenti. Invece questa volta, senza se e senza ma, tutto è filato alla perfezione, premiando con pieno merito scelte non casuali ma frutto di mesi, se non stagioni, di lavoro e strategia.
Si può parlare come ribadito da capitan Nerozzi di “Un’impresa costruita nel tempo” e con grande pazienza.
Infatti, per anni la contrada del Terzo di San Martino è apparsa quasi “semi isolata” (passatemi il termine che non vuole essere offensivo), visto che non godeva dei favori prima del clan di Trecciolino e poi di Tittia ma che, caparbiamente, ha mantenuto nel tempo ottimi rapporti sia con Gingillo che con Jonathan Bartoletti e senza tralasciare di investire anche nelle nuove leve (leggi Salvatore Nieddu).
“Siamo una contrada coesa, attenta e forte“ ha dichiarato ai microfoni di Radio Siena Tv (qui sotto il link al video) il priore del Valdimontone Alberto Benocci e non gli si può dare torto.
Certamente, la sorte ci mette sempre il suo zampino e il Montone è stata la contrada che il giorno dell’assegnazione ha esultato più forte, con un popolo intero che si è stretto attorno a Luigi Farnetani il fiduciario (tenente, stando allo staff di contrada) che è andato a prendersi il cavallo tanto agognato (strana scelta per agosto ma anche quella ha pagato, evidentemente).
Eppure non era tutto scontato, anzi: perché Anda e Bola, figlio di Frac di Montalbo allenato nella scuderia di Massimo Milani, era considerato tanto potente quanto complicato da fare correre al meglio, non solamente per due giri come era capitato nelle carriere del 2023.
Altro momento determinante, come sempre del resto, è stata la posizione al canape: Gingillo viene chiamato per quinto, ma prima di lui non era entrata nessuna contrada favorita, mentre le due altre contrade baciate dall’assegnazione (Leocorno e Civetta) finivano agli ultimi due posti a scalciare tra loro, rivali sia per l’inimicizia delle contrade che per il valore dei fantini (Tittia e Scompiglio) vale a dire i due più titolati in attività.
Passando ad analizzare la carriera, la mossa è un capolavoro di Gingillo, quel Giuseppe Zedde che non vinceva dal 2018, tanto criticato negli anni per traiettorie al limite e scelte affrettate, ma che mai è stato messo in discussione nei Servi nonostante i 43 anni…
All’abbassamento dei canapi (tanto discusso e che, probabilmente, metterà fine all’esperienza di Bircolotti come mossiere, viste le critiche per la non entrata dell’Onda…) con gli occhi non guarda la rincorsa ma il Tittia e fianca il cavallo nello stesso istante del suo rivale più pericoloso, senza perdere il momento che poi risulterà decisivo…
Poi sono tre giri al comando fino all’alzata del nerbo che nessuno, nemmeno il Leco nel finale disperato, riesce a contrastare… Ad assistere alla vittoria di Gingillo e Anda e Bola, c’era anche la cantante Madonna che si è regalata lo spettacolo del Palio di Siena per il suo 67/o compleanno e ha assistito al tripudio di bandiere al cielo.
E così il Drappellone, dipinto dall’artista siciliano Francesco De Grandi, finisce nel Montone a far gioire oltremodo un popolo intero per una festa, la 45esima per il Comune ma 49esima secondo il conteggio della contrada, che, certamente, rimarrà negli annali.