Il cinema indipendente parla molte lingue, ma quest’anno al Riviera International Film Festival ha parlato soprattutto con la voce potente e simbolica di Moon, film austriaco diretto da Kurdwin Ayub, che si è aggiudicato il premio come Miglior Film dell’edizione 2025. In un crescendo di proiezioni sold-out, masterclass e incontri, la rassegna ligure si conferma come uno degli appuntamenti culturali più vivaci e apprezzati del panorama europeo, con oltre 10.000 presenze.
Moon, terzo lungometraggio della regista di origini curde, racconta la storia di tre sorelle appartenenti a una ricca famiglia giordana, tenute in isolamento e sotto stretta sorveglianza. A rompere il silenzio entra Sarah, combattente di arti marziali, figura enigmatica e forte, chiamata misteriosamente ad allenarle. Un racconto sospeso tra claustrofobia domestica e lotta per l’autodeterminazione femminile, che ha conquistato la giuria presieduta dall’attore britannico Rufus Sewell.
Il premio per la Miglior Regia è andato a Akaki Popkhadze per il thriller In the Name of Blood, coproduzione tra Belgio, Francia e Austria che conferma la vivacità della scena europea. Brillano anche le interpretazioni: Emma Drogunova (in Vena) e Carlo Krammling (in No Dogs Allowed) si aggiudicano i riconoscimenti per Miglior Attrice e Miglior Attore – quest’ultimo anche premiato dal pubblico con l’Audience Award.
Tra le sceneggiature, spicca quella di My Eternal Summer, scritta da Mads Lind Knudsen e Sylvia Le Fanu, che conquista non solo il premio per la scrittura ma anche lo Students Award conferito dalla giuria dell’Accademia 09.
Sul fronte documentaristico, la vittoria va a Yintah, intenso e necessario racconto sulla lotta del popolo indigeno Wet’suwet’en per la difesa delle proprie terre, diretto da Brenda Michell, Michael Toledano e Jennifer Wickham. Riconoscimenti anche a Home is the Ocean (Sky Documentaries Award), delicata esplorazione svizzera firmata da Livia Vonaesch, e a The Road to Patagonia di Matty Hannon, cui va la Menzione Speciale della giuria presieduta da Donato Carrisi.
Tra i cortometraggi trionfa Marion’s Lilies del regista italo-tedesco Marcello Mantero, premiato nella sezione Riff Shorts, mentre il Baia del Silenzio Redelfi Award va a Sew Torn, opera prima del giovane regista svizzero-americano Freddy Macdonald, film d’apertura del Festival.

Grande attenzione anche ai premi speciali, che quest’anno celebrano alcune delle personalità più significative del panorama cinematografico contemporaneo: Matt Dillon, Valeria Golino, Matteo Garrone e Rufus Sewell ricevono l’Icon Award, mentre il compositore Lele Marchitelli viene omaggiato con il Career Award. Il Planet Star Award va invece al produttore Wolfgang Knoepfler, in riconoscimento del suo impegno nella sostenibilità nel cinema. Il Vision Award celebra la creatività di Donato Carrisi e Matilda Lutz.
«Il cinema indipendente è più vivo che mai – ha commentato il presidente del Festival, Stefano Gallini Durante – e questa settimana di visioni e incontri lo ha dimostrato con forza». Un entusiasmo condiviso anche dal direttore esecutivo Vito D’Onghia, che ha ricordato il lungo percorso che ha portato il Riff a essere riconosciuto a livello nazionale e internazionale, con il prestigioso patrocinio della Commissione europea per il Pitch Lab rivolto ai giovani cineasti.