Le Nuove Proposte aprono la seconda serata di Sanremo 2025, ma ormai il loro percorso è strutturato come una gara a eliminazione rapida, con un format che fa pensare più a un talent che a una vetrina per giovani cantautori. In scena ci sono Alex Wyse, Vale LP, Lil Jolie, Maria Tomba e Settembre, che si sfidano in due duelli diretti, come se il Festival fosse un’arena da videogame. Il televoto, la giuria stampa e la giuria radiofonica decidono i due finalisti: Alex Wyse con Rockstar e Settembre con Vertebre. Domani si giocano il titolo, perché Sanremo può ancora essere un’ascensore sociale, ma solo se si vince.
La Top Five che detta la linea
La seconda serata vede in gara 15 dei 29 Campioni, e se il concetto di classifica provvisoria è sempre relativo, i cinque più votati hanno già un piede nella corsa finale. Giorgia, Simone Cristicchi, Fedez, Achille Lauro e Lucio Corsi entrano nella rosa, con un mix tra veterani, outsider e personaggi pop che esiste solo in un contesto come questo. Il televoto e la giuria delle radio dettano la direzione, ma non è ancora tempo di verdetti veri.
Damiano David e il tributo a Lucio Dalla
Superospite della serata, Damiano David punta sul classico e sceglie Felicità di Lucio Dalla. Scenografia essenziale, look dark-chic, la voce che riempie l’Ariston senza sforzo. Alessandro Borghi e il piccolo Vittorio lo accompagnano in un gioco di simboli che suggerisce passaggi generazionali. Il pubblico si alza in piedi, Carlo Conti si lascia sfuggire un “Mammamia” di pura ammirazione. Poi arriva il suo pezzo, Born with a broken heart, e l’atmosfera cambia: dal tributo alla consacrazione della sua nuova identità da solista. Gli smartphone si alzano, la sala si riempie di flash. Tra il pubblico, anche Dove Cameron, che applaude con l’espressione di chi sa di stare assistendo a un momento.
Bianca Balti e Malgioglio: la bellezza, il coraggio, lo show
Se Sanremo è una passerella emotiva oltre che estetica, Bianca Balti la percorre con sicurezza. Entra con un abito di piume celesti, senza capelli dopo la chemio, e dice la cosa più sensata possibile: “Che emozione, non voglio che finisca questo momento”. Conti la elogia, lei rilancia con ironia su Malgioglio. Cristiano Malgioglio, dal canto suo, non si fa pregare: il suo abito nero e rosso con strascico da 50 metri è troppo ingombrante persino per l’Ariston. Serve un intervento tecnico per aiutarlo a scendere le scale, perché se c’è una lezione che il paroliere ha imparato in 50 anni di carriera è che il personaggio viene prima della comodità.
Il nonsense vincente di Nino Frassica e la dolcezza di Alessandro Gervasi
Nino Frassica trasforma ogni ingresso in un numero comico. Tra battute nonsense e il finto annuncio del vincitore, il pubblico capisce che a Sanremo non si ride per caso, ma per necessità. Poi c’è il piccolo Alessandro Gervasi, sei anni, un pianoforte e Champagne di Peppino Di Capri. Suona con l’ingenuità e il talento di chi non ha ancora consapevolezza della platea. Conti gli chiede se vuole restare, lui risponde un lapidario “No”. Applausi a scena aperta.
Gli altri momenti di spettacolo
L’ensemble di attori del film FolleMente omaggia i Queen con Somebody to love, dimostrando che quando il cinema cerca di infiltrarsi nella musica, lo fa sempre con una cover. Carolina Kostner, simbolo dello sport azzurro, annuncia che Conti sarà uno dei tedofori di Milano-Cortina 2026, come a dire che anche il Festival è ormai una staffetta. Arrivano anche i protagonisti della fiction Belcanto, mentre Big Mama incendia Piazza Colombo.
In fondo, ogni serata di Sanremo è un mosaico di momenti, ma quelli che restano non si misurano con le classifiche: si capiscono la mattina dopo, quando ci si sveglia con ancora una canzone in testa o un’espressione vista sul palco che continua a rimbalzare nella memoria.