Plan 75 è ambientato in un futuro prossimo, ma la sua rilevanza nel mondo attuale è evidente. La regista e scrittrice Chie Hayakawa, ampliando il suo cortometraggio omonimo del 2018, descrive una società in cui gli anziani possono essere soppressi volontariamente. Il film è ambientato in Giappone. Il governo ha escogitato un piano dove le persone anziane vengono spinte gradualmente ai margini della società dopo il pensionamento. Plan 75 si apre con una scena di sparatoria di massa in una casa di riposo, ispirata a eventi reali.
Nei cinema dall’11 maggio, il titolo del film è lo stesso del programma del governo, chiamato appunto Plan 75 per rispecchiare l’età in cui ai cittadini viene data la possibilità di accedere al suicidio assistito, in cambio di supporto logistico e finanziario. Vivere o morire non è un dilemma etico: è una questione insomma di burocrazia. Dopo la brutale apertura, resa ancora più scioccante dall’uso intelligente della messa a fuoco della telecamera, seguiamo Michi, un’anziana che cerca solo di tirare avanti, Hiromu, un venditore del programma, e Maria, un’infermiera filippina.
Plan 75 è un film avvincente. Attraverso l’obiettivo di questo regista esordiente, siamo condotti in un viaggio emotivo attraverso una realtà desolante in cui il piano del governo è l’unica speranza di sopravvivenza. Questo è un mondo in cui gli anziani sono trattati come passività e il loro valore come esseri umani in termini di produttività e impegno è ormai considerato pari a zero. Questa è una società che ha perso la sua strada dove l’unica via d’uscita è il programma governativo. Dall’altro, appunto, la possibilità per gli anziani di ricorrere all’eutanasia di Stato
Attraverso gli occhi di Michi, interpretata da Baisho Chieko vediamo un mondo in cui il governo e le società private commercializzano la morte come merce. La satira è feroce e il film mette in discussione il mondo in cui viviamo oggi. In questo scenario da incubo, ci sono barlumi di speranza. Michi forma un improbabile legame con una giovane donna che lavora al call center Plan 75, dove i volontari guadagnano la risibile cifra di 1.000 dollari. Nonostante la politica aziendale lo proibisca, le due donne riescono a costruire un legame, andando anche a giocare a bowling insieme. Questa relazione è una testimonianza del potere della connessione umana in un mondo altrimenti oscuro.
La risonanza emotiva del film è supportata da una splendida colonna sonora originale di Rémi Boubal (Bigger Than Us), mentre ogni scena ha una vivida organicità. L’affetto e la celebrazione della vita di Plan 75 – valori che dovrebbero essere concessi a persone di qualsiasi età – è sorprendente sia per la sua bellezza che per la sua rappresentazione intima.