“111 luoghi delle Colline del Prosecco che devi proprio scoprire”. Si intitola così la brillante guida scritta a quattro mani da Jasmine Cattai Paladin ed Elena Zanardo, due trevigiane doc, nate tra le vigne, ma presto emigrate per studio e lavoro in terre lontane. Edita dalla casa editrice tedesca Emons, con il patrocinio dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, pubblicata a metà ottobre scorso, la guida fa parte di una collana prestigiosa, le “Guide 111”, che si pregiano di portare alla ribalta luoghi, storie e cultura non facilmente reperibili su internet.
Curioso il percorso delle due ragazze che, proprio grazie alla loro ricerca durata oltre due anni, sono tornate nella loro terra d’origine dopo tanto estero. Così hanno percorso in lungo e in largo, con quella freschezza e curiosità di chi approccia il territorio come fosse la prima volta, le loro amate colline diventate nel frattempo Patrimonio dell’UNESCO. Presentata nello splendido wine bar della Cantina Pizzolato, la guida è reperibile in tutte le librerie, su internet e, incredibilmente, non era ancora stata fatta dopo la dichiarazione Unesco del 2019.
“La nostra idea – afferma Jasmine Cattai Paladin – è di raccontare il territorio in maniera olistica, parliamo di arte, storia, cultura e certamente anche di vino. Vogliamo portare al lettore, che non è necessariamente il turista, uno spunto di meraviglia per questo territorio che ci ha visto incontrare persone uniche e splendide, dagli osti ai contadini, un patrimonio di umanità inestimabile. Abbiamo riscoperto il valore delle storie che ci venivano raccontate, che non avremmo mai trovato su internet e che avremmo rischiato di perdere. Questo luogo è molto ospitale, meno burbero rispetto ad altri, si lascia amare e scoprire”.
I luoghi sono 111 ma sono molti di più quelli che sono stati visitati. “Avevamo talmente tanto materiale che potevamo scrivere altre due guide” conclude Cattai “necessario tagliare e dare al lettore quel qualcosa in più”.
“Questa guida – spiega il relatore Renato Grando, esperto di storia e cultura della gastronomia, collaboratore di Slow Food – è un input fenomenale per scavare un territorio che crediamo di conoscere ma che non conosciamo affatto. Qui c’è storia, cultura e un’umanità perduta che sorprende. Il dialogo con il territorio implica spegnere i navigatori e perdersi, guardare, fare incontri. Un mio luogo? Dico Rolle, frazione di Cison di Valmarino, ricorda il poeta Andrea Zanzotto, lo splendido ristorante da Andreetta, la terrazza degli dei, una commistione unica di ingredienti e prosecco che fa bene al corpo e all’anima”.
Trovate le ragazze anche su Instagram su 111proseccoplaces
Cin Cin!