Il Festival nasce nel 2021, un anno in bilico fra paure, incertezze, speranze e voglia di cambiamento e dunque accoglie danzatori, coreografi, docenti, studenti, artisti, operatori e appassionati della danza da tutto il mondo per incontrarsi e potersi ispirare attraverso lo scambio di idee e di ricerca, trasformando l’Estate Romana in un epicentro per la danza contemporanea.
Un polo d’attrazione, un’agorà, dove respirare insieme l’arte della danza: studiosi, appassionati e operatori giunti per dialogare, apprendere e promuovere nuove iniziative.
FUTURO FESTIVAL intende promuovere l’esperienza culturale sul territorio italiano con l’organizzazione di attività che siano in grado di veicolare l’arte della danza come linguaggio universale, per l’espressione e le narrazioni di sentimenti mediante il movimento corporeo. La danza, in quanto liberazione dell’io, coinvolge un’immedesimazione in un viaggio tra le pie- ghe dell’animo umano, il quale filtra, inevitabilmente in modo soggettivo, gli stati emozionali, tradotti in movimento a ritmo di musica. Tutto ciò vissuto come continuo scambio di energia in transito. Inoltre, il Festival, intende essere motore per l’incontro tra la generazione dei giovani danzatori, il mondo della produzione e il pubblico.
Un incontro plurimo tra persone e le loro visioni, un luogo di contaminazione tra differenti linguaggi, accomunati dal desiderio di condivisione, per un’intrinseca volontà di educare all’ascolto, al pensiero e allo scambio. Un ambiente fertile che sappia accogliere sia coreografi affermati a livello internazionale sia una nuova generazione di artisti e danzatori, e in più docenti, allievi, operatori e appassionati di danza che si possano ispirare a vicenda attraverso il dialogo, non solamente verbale bensì anche corporeo e musicale.
In particolare, il programma, all’insegna della promozione della danza come tendenza artistica interdisciplinare e sperimentale, vede la messa in scena di spettacoli caratterizzati da forti e specifiche identità, che riflettono la varietà di stimoli perseguiti dagli artisti. La sperimentazione coreografica dà vita a poetiche diversificate ma in connessione tra loro
perché nutrono la danza in quanto veicolo comunicativo. Idee del gesto, azioni sceniche, ampie contaminazioni urban, ritorni alle origini, viaggi nel passato fatto di tradizioni e folclore, entrano nel vocabolario della danza contemporanea, talvolta narrativa, sensibile, poetica, talvolta evocativa, astratta, suggestiva, affiancata da una particolare attenzione all’aspetto musicale, anch’esso eterogeneo.
Ecco che FUTURO FESTIVAL vuole essere un contenitore di esperienze volte a generare una bellezza capace di vivificare gli spiriti, un dono che l’arte è capace di regalare se ci si pone aperti al sostegno reciproco, lungimiranti e responsabili nei confronti dell’oggi ma soprattutto del domani. Un festival, come la sua etimologia ci ricorda, che è pensato come una festa, dedicata a chi vive di danza, ma che per natura è inclusiva, con attività col-
laterali, come mostre, opere partecipate, dibattiti, conferenze, dj set, musica live oltre agli spettacoli, ai workshops e stages per educare le nuove generazioni di danzatori e per sensibilizzare l’intera cittadinanza alla risco- perta della cultura, che può senza dubbio condurci al cambiamento verso una rinascita. Un festival che, negli intenti e nella forma, ha come obiettivo l’essere riconoscibile nella sua specifica identità.
FUTURO FESTIVAL alla sua seconda edizione (2022), dopo aver aperto la porta a nuove proposte attraverso il programma e il suo contenuto generale, incentra la sua riflessione sulla percezione di TEMPO e FUTURO, che di giorno in giorno muta, modificata dagli stravolgimenti sanitari e sociopolitici del nostro millennio. E’ chiaro che non disponiamo di riferimenti del passato a cui approcciarci e confrontarci, in quanto mai una situazio- ne sanitaria e dunque sociale ed economica di tale entità si era verificata
prima. Inoltre è senza dubbio imprescindibile l’osservazione e la considerazione della nuova guerra insorta, con le sue conseguenti emergenze e l’instabilità degli equilibri politici. Sembra dunque importante riuscire a domandarsi che significato abbia programmare, organizzare, danzare la danza ora. E più in generale la cultura tutta. Più nello specifico, nell’investigare il tema attualissimo riguardante le possibili interazioni tra arti performative e mondo digitale, come già avvenuto nei momenti di confronto durante la scorsa edizione del festival, ci si rende conto della necessità di creare occasioni volte allo sviluppo di uno sguar- do sufficientemente critico per essere in grado di mettere in dubbio la realtà, la quale ci viene presentata il più delle volte come statica verità su- prema e assoluta. Ciò può ancora influenzare la cultura, la danza, il mondo artistico in generale: seminare il dubbio, cosicché si possano generare in- terpretazioni e visioni differenti.
Dai dubbi innaffiati dal dialogo attivo ed esposti al sole dello scambio ge- neroso possono nascere degli alberi con molte radici, molte foglie, molti colori. Dare dunque fiducia alla forza visionaria insita nelle pratiche coreutico-artistiche è l’obiettivo del festival, affinché la realtà digitale possa essere un valido strumento per la rappresentazione e la comprensione
del nostro presente multiforme e spesso ambiguo e conseguentemente aprire orizzonti per le proposte del futuro, vicino e lontano.
GLI SPAZI DEL FUTURO FESTIVAL 22
Il Teatro Brancaccio, tradizionalmente considerato “Il Teatro di Roma” dove si sono esibiti grandi attori come Totò, Aldo Fabrizi, Anna Magnani e Gigi Proietti oltre a musicisti di ogni genere, da Giuseppe Di Stefano ai Beatles, da Fabrizio De André a Jimi Hendrix, Louis Armstrong e Adriano Celentano, si apre oggi alla cultura e alla danza contemporanea affiancato dalla sala performativa Brancaccino, dal Brancaccino OpenAir
– Chapiteau, dalle eleganti e luminose sale studio e dagli incantevoli Giardini Brancacciosono vetrina di nuove esperienze e incubatore di nuove
Ben undici progetti artistici con due prime nazionali e una internazionale, una compagnia dalla Francia e una dalla Spagna, una danzautrice Koreana e cinque coreografi di chiara fama – Kim- berly Bartosik, Claudia La Vista, Patcharaporn Krüger-Distakul, Matthias Kass & Clément Bugnon.
Al Teatro Brancaccio si affianca lo spazio BOA- Brancaccino
Open Air nel quale si apre il festival il 2 Luglio con la tavola roton- da RE_MOVERE con ospiti di eccezione che dialogheranno sul tema del POST-HUMAN nel METAVERSO. Si prosegue fino al 7 Luglio con serate che ospitano un programma dedicato ai pro- getti vincitori di premi per la danza nel 21/22: “FLUIRE” di Greta Martucci vincitrice del premio WOM DIALOGUES, “GIANNINO E GRETA” di Matteo Vignali e Noemi Dalla Vecchia vincitori del premio “What We Are”, “WOMAN MADE Project” di ArtGarage, Borderline, Adarte, Dance Gallery vincitore del bando Boarding Pass Plus del Ministero della Cultura. Inoltre una delle novità del Festival è il “FUTURO FESTIVAL DANCE CONTEST” dedicato a qualunque tipo di danzatore che si sfiderà davanti ad una giuria tecnica altamente qualificata ed internazionale. A chiudere il contest la serata club “SAY OH” all’insegna della buona mu- sica e la condivisione. Dal 9 al 17 Luglio si darà spazio invece, nella splendida cornice del Teatro Brancaccio, alle compagnie internazionali Equilibrio Dinamico, Sine Qua Non Art, [Ritmi Sotterranei], Lali Ayguadé Company e in chiusura la storica compagnia italiana Zappalà Danza. Non mancano attività collaterali di formazione come il progetto #UNMETROCUBO, workshop per danzatori tenuto da docenti, coreografi e artisti internazionali, in collaborazione con BrancaccioDanza e il progetto “THEATER-
TELLING” a cura di Theatron 2.0 e rivolto a studenti, scrittori,
artisti, creativi digitali, fotografi, illustratori, youtubers, tiktokers, instagrammers, appassionati allo spettacolo dal vivo. Questo festival ambisce ad essere un punto di riferimento per la città di Roma e per il suo popolo amante della danza contemporanea; guarda alla nuova danza italiana ed internazionale, sinonimo di
incontro e convivenza per la ricerca di nuovi linguaggi mediati da un pensiero artistico visionario che affronta i temi sociali come la convivenza, in e tra, comunità.
programma e dettagli su teatrobrancaccio.it