È calato il sipario sull’XI edizione del “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” ideato da Donatella Cocchini e dal regista Fabrizio Cattani. Nell’ultima serata di premiazione, a cui ha fatto da sfondo sabato 19 marzo l’Auditorium San Domenico di Foligno, a trionfare tra i film italiani in concorso è stato “Qui rido io” di Mario Martone. Ben cinque i professionisti premiati, che hanno contribuito alla realizzazione della pellicola dedicata ad Eduardo Scarpetta: Alessandro D’Anna per il trucco, Ursula Patzak per i costumi, Marco Perna per le acconciature, Giancarlo Muselli per la scenografia e Rodolfo Migliari per gli effetti speciali. All’opera diretta da Martone è andato anche il premio come miglior film decretato dalla giuria dei giornalisti umbri. Tre, invece, i riconoscimenti assegnati all’opera “I nostri fantasmi” di Alessandro Capitani: quello per la sceneggiatura, con il premio ritirato dallo stesso regista, quello per il montaggio del suono a Filippo Barracco e quello per il creatore di suoni a Ivan Caso. Il premio per il miglior autore della fotografia e quello per il miglior fonico di presa diretta sono andati rispettivamente a Renato Berta e Simone Olivero entrambi professionisti del film “Il buco” di Michelangelo Frammartino. A chiudere il cerchio “Il silenzio grande” di Alessandro Gassman che si è aggiudicato il premio per le musiche grazie ai maestri Pivio e Aldo De Scalzi, “Piccolo corpo” con Nadia Trevisan a cui è andato il riconoscimento per il miglior organizzatore/produttore esecutivo e, infine, “L’Arminuta” che ha vinto il riconoscimento per il miglior montaggio assegnato a Roberto Missiroli. Sempre a “L’Arminuta” è andato anche il premio di Cinemaitaliano.info.
TUTTI I PREMI – Tra gli altri premi assegnati nel corso di questa XI edizione anche quello per il miglior film internazionale a “La persona peggiore del mondo” di Joachim Trier consegnato a Michele Zanlari e Beatrice Gulino di Teodora Film. E ancora il premio miglior backstage film a “Sorelle per sempre” di Andrea Porporati ritirato dall’attore Francesco Foti; il premio miglior backstage serie tv a “A casa tutti bene” di Sara Albani consegnato a Gabriele Raciti, Senior producer video asset di Sky; il premio miglior documentario a “I am the revolution” di Benedetta Argentieri ritirato dal produttore Claudio Jampaglia; il premio Agenda 2030 al cortometraggio “Revenge Room” di Diego Botta; il premio della Cineteca Nazionale Centro Sperimentale di Cinematografia al documentario “Zenerù” di Andrea Grasselli. Tre, poi, i riconoscimenti assegnati dalla giuria internazionale della William Penn University dell’Iowa: miglior documentario a “Zenerù” di Andrea Grasselli, miglior backstage serie tv a “Domina” di Alessia Colombo e miglior cortometraggio a “A momento of magic” di Andrea Casadio. Infine, lo Spello International Short Film Festival che ha visto vincere “A moment of magic” di Andrea Casadio come “Best short film” e “Intolerance” di Lorenzo Giovenca e Giuliano Giacomelli come “Special Jury Price”.
I PREMI SPECIALI – Tre, poi, i riconoscimenti speciali, a cominciare dal “Premio all’Eccellenza”, consegnato dal direttore di Rai per il sociale, Giovanni Parapini all’attrice Marina Confalone. “Questa che stiamo vivendo è una bellissima parentesi” ha detto l’attrice partenopea. “Ci avete strappato alla tv e al computer che in questi giorni ci fanno assistere alle immagini dolorosissime della guerra, del martirio del popolo ucraino che sta cercando di difendere la propria sopravvivenza e quella dei propri bambini e la terra che gli viene tolta” ha aggiunto, lanciando un appello alla pace. Poi, un riferimento alla sua professione di attrice. “È un mestiere non facile, pieno di competizione. Il tempo passa e hai la sensazione che le cose migliori non le hai ancora fatte e forse non le farai mai. Importante – ha concluso – è non trascurare lo studio, migliorare sempre sé stessi e la propria sensibilità”.
Poi, il “Premio Carlo Savina” assegnato dalla famiglia del celebre maestro al compositore, autore di testi e sound designer Matteo Curallo, che ha incantato il pubblico del San Domenico con una performance musicale affiancato dalla violoncellista Irina Solinas. A consegnargli il riconoscimento Federico Savina, fratello di Carlo, che ne ha elogiato la bravura e l’impegno. “Molto timidamente ricevo questo premio” ha dichiarato Curallo, che ha ringraziato il Festival e lo stesso Savina, apostrofandolo come “una personalità incredibile”.
Infine, il “Premio Ermanno Olmi” andato al regista de “Il buco”, Michelangelo Frammartino in collegamento da Locarno. Un premio che gli è stato assegnato virtualmente da Betta Olmi, a nome di tutta la famiglia dell’indimenticabile regista. “Ermanno – ha raccontato la figlia – nutriva un grande affetto ed una grande stima per Michelangelo, si riconosceva tantissimo in lui. Questo – ha proseguito – non è un riconoscimento al suo ultimo film, ma a tutto il suo lavoro che io e la mia famiglia sentiamo corrispondere molto a quello che era l’operato di Ermanno”. “Uno dei ricordi più belli e più intensi della mia vita – ha dichiarato da parte sua Frammartino – è una lettera che Ermanno mi mandò dopo aver visto ‘Le quattro volte’. Una lettera bellissima, commovente ed emozionante, piena di materia come il suo cinema e che conteneva un messaggio ad andare avanti. La custodisco come una delle cose più care”.
PREMIO MIGLIOR GIOVANE PROMESSA – Dopo Ginevra Francesconi, presente al Festival nella serata di venerdì nell’ambito del progetto “Agenda 2030”, a distinguersi quest’anno tra le giovani promesse è stata la piccola Carlotta De Leonardis, tra le protagoniste del film “L’Arminuta” di Giuseppe Bonito. A sceglierla una giuria composta da alcuni membri dell’Associazione Agenti dello Spettacolo, rappresentati sul palco da Stefano Chiappi e Mira Topcieva. “Ringrazio la giuria per avermi dato questa opportunità – ha detto la piccola Carlotta – e per avermi premiata. Sono molto felice”.
Tra i tanti ospiti presenti alla cerimonia di premiazione, condotta da Francesco Castiglione, anche il padrino del festival Alessandro Sperduti e gli attori Ester Pantano, Liliana Fiorelli, Francesco Foti e Valeria Fabrizi. E proprio l’attrice di “Che Dio ci aiuti”, è salita sul palco per un momento dedicato a “Tata Giacobetti e il Quartetto Cetra”, celebrati dall’omaggio musicale di “Un bacio a mezzanotte” che ha visto esibirsi lo stesso Castiglione insieme a Simona Fiordi. Valeria Fabrizi già nella mattinata di sabato era stata protagonista, insieme alla figlia Giorgia Giacobetti e a Carlo Savona (figlio di Virgilio Savona), di un incontro dedicato al celebre quartetto italiano. Presente
PREMIO MENO DI TRENTA – Per il secondo anno consecutivo, inoltre, il Festival ha ospitato il Premio “Meno di Trenta”, iniziativa curata da Silvia Saitta e Stefano Amadio con cinemaitaliano.info e dedicata agli artisti del cinema e della serialità televisiva con meno di trent’anni. Sei i riconoscimenti assegnati in occasione delle premiazioni: ad Aurora Giovinazzo come Migliore Attrice – Cinema per “Freaks Out” di Gabriele Mainetti; a Francesco Russo come Miglior Attore – Cinema per “A Classic Horror Story” di Roberto De Feo e Paolo Strippoli; a Cristina Cappelli come Migliore Attrice – Serie Tv per “Generazione 56k”; ad Angelo Spagnoletti come Miglior Attore – Serie Tv sempre per “Generazione 56k”. Infine, due premi speciali: a Paolo Strippoli, regista under 30, e al content creator Fabrizio Ciavoni.
A chiudere l’XI edizione della manifestazione è stata, nella mattinata di domenica 20 marzo, l’incontro del “Premio all’Eccellenza”, Marina Confalone, con il pubblico. Presente in videocollegamento anche l’attore e regista Alessandro Gassmann. Moderati dal giornalista e critico cinematografico, Alessandro Boschi, sono stati protagonisti di un dialogo sulla loro carriera e sui momenti che hanno vissuto insieme sul set.