Uscito negli Stati Uniti il 26 luglio, C’era una volta a…. Hollywood, il nuovo film di Quentin Tarantino, già’ presentato a Cannes, arriva a Roma per una grande anteprima in attesa dell’uscita italiana con Sony Pictures il 18 settembre. Oltre al regista Quentin Tarantino, che indossava una t-shirt nera con la scritta Brutalism, a presentare il film anche Leonardo Di Caprio e Margot Robbie.
“Non so se il cinema può’ cambiare il corso degli eventi, ma può’ certamente esercitare una certa influenza”. Dice il regista che con questo ultimo film chiude la trilogia della storia revisionista iniziata con “Bastardi senza gloria” e “Django unchained”. Ambientato nel ’69, è la storia dell’amicizia tra un attore, DiCaprio, attore di western tv di serie B ormai al tramonto, e il suo stunt-man (Brad Pitt), nel periodo in cui Charlie Manson e la sua “family” progettarono di uccidere l’attrice Sharon Tate, moglie di Roma Planski. C’era una volta a….. Hollywood è un film bizzarro, seducente, coloratissimo, mescola personaggi fittizi con celebrità reali, serie TV, scene da “film nel film” primo tra tutti “The Wrecking Crew” dove Sharon Tate recitava con Dean Martin. Ma sono tanti i tributi e le citazioni ad una Hollywood dei tempi d’oro magnificamente rappresentata. “The Wrecking Crew è Un film che ho adorato – rivela Tarantino – Sharon era molto brava e aveva tanto talento. E grazie a lei che ho trovato ispirazione a scrivere gran parte del film”.
Per Leonardo Di Caprio, premio Oscar 2016 per The Revanant, il suo personaggio indaga la natura dell’attore in un periodo in cui Hollywood era in trasformazione. “Il film racconta la vita di due persone che cercano sopravvivere ad una Hollywood che cambia. Interpreto un uomo bipolare, angosciato per il fatto che il mondo del cinema continua ad andare avanti nonostante lui”. Nel cast oltre a Margot Robbie alla quale Quentin Tarantino ha affidato l’interpretazione di Sharon Tate, il cui anniversario dell’assassinio ricorrerà’ il 9 agosto, anche Al Pacino, Kurt Russell, Bruce Dern, Zoe Bell, Dakota Fanning e persino il compianto Luke Perry.
Per il suo nono film, il regista di Pulp Fiction, mette da parte il lato splatter per abbandonarsi ad un tributo nostalgico e divertente, di un autore alla ricerca del tempo perduto. Tra le scene destinate a diventare cult quella in cui Brad viene sfidato da Bruce Lee. “Non voglio sembrare il vecchio rimbambito che preferisce il cinema del passato, ma a quell’epoca c’erano artigiani capaci di catturare immagini belle senza il digitale. Ricordo i set meravigliosi che c’erano allora. Tutto veniva costruito da zero. Ma costava anche tanto. Budget che oggi sono fuori portato anche per le grandi produzioni”. E’ un amore sconfinato quello che Tarantino nutre per la settima arte. “Sono un appassionato dei B movie e ho sempre amato quelli italiani, western, giallo e commedia sexy, persino il peplum. Registi come Sergio Leone , Duccio Tessari, Sergio Sollima, Sergio Corbucci hanno dato nuova linfa a questi generi. Un critico inglese, Laurence Staig, anni fa ha scritto il libro ‘Italian Western. The Opera of violence’ ed è in fondo, almeno per quanto riguarda la violenza, quello che sto facendo io con tutta la mia opera”.