Quello di cui tutti hanno bisogno è un lavoro. Per le persone transgender il colloquio è una battaglia persa in partenza. E non è raro che perdano il lavoro quando fanno il loro coming out. Uscire allo scoperto potrebbe infatti segnare l’inizio di un calvario fatto di abusi e angherie di ogni tipo. Essere motivo – non dichiarato, certamente – di licenziamento.
Arianna, in concorso a Cortinametraggio, affronta un fenomeno diffuso ma ancora poco noto: secondo una ricerca dell’Arcigay, il 45% delle persone transessuali ha visto respinta la propria candidatura per un posto di lavoro a causa della propria identità sessuale. In un’ulteriore ricerca, condotta stavolta negli Stati Uniti dall’American Foundation for Suicide Prevention e dal Williams Institute, UCLA School of Law, il tasso dei tentati suicidi della popolazione transessuale è pari al 44%. Fra questi, il 53% ha dichiarato di averlo fatto dopo aver visto respinta la propria candidatura di lavoro. Nonostante i dati sconvolgenti, Arianna intende lanciare un messaggio positivo: nonostante l’ennesima forte delusione, la protagonista troverà la forza per reinventarsi e ripartire, schierandosi al fianco di chi quotidianamente combatte contro qualsiasi forma di discriminazione.
Realizzato da una troupe di under 35, prodotto dall’Associazione Culturale La Strada e distribuito da Premiere Film, “Arianna è lo spaccato di quello che la nostra società è ormai divenuta”, ha detto il regista David Ambrosini. E’ la storia di una giovane che non trova lavoro per via di un sistema ormai non più meritocratico e incarna chiunque non trovi posto nella società perché ha scelto di essere se stesso invece di omologarsi all’etichetta che gli è stata assegnata. Arianna rappresenta i sogni e le speranze di una generazione che vanno a sbattere rovinosamente contro i pregiudizi e le ‘poltrone’ delle passate generazioni”.
“Per una volta nella vita ho potuto apprezzare qualcosa che entra nella realtà e non si limita a ‘scimmiottarla’, niente ovattature, niente sconti, nessuno zuccherino ma solo la storia di una persona trans MTF (male to female) come è nel mondo reale – sottolinea Francesca Busdraghi, la cui vicenda ha ispirato il cortometraggio – Guardandolo vedo me stessa nel corso di questi dieci anni, con tutte le delusioni e le porte chiuse in faccia, i rifiuti ed i pregiudizi che ho vissuto su me stessa”.
Il film breve sarà proiettato giovedì 22 marzo ore 19 presso il Cinema Eden di Cortina d’Ampezzo alla presenza del regista e del protagonista Andrea Garofalo. Nel cast del cortometraggio, al fianco di Garofalo, che ha recentemente preso parte alla serie tv Medici – Masters of Florence. The Magnificient, ci sono Stella Egitto, attrice siciliana fra gli interpreti principali di In guerra per amore di Pierfrancesco Diliberto (Pif), e Giampiero Judica, che vanta, nella sua lunga carriera fra teatro, televisione e cinema, la partecipazione a importanti produzioni internazionali come la serie Boardwalk Empire.
Sul sito https://gogetfunding.com/help- francesca/ è attiva una campagna benefica rivolta ad aiutare e dare speranza a Francesca Busdraghi nella sua lotta quotidiana in attesa che riesca a trovare un lavoro.