Mettete da parte i red carpet, gli smoking e gli scatti rubati alle star. Dal 27 agosto al 6 settembre, il vero cuore pulsante della 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia batte altrove: sotto la cupola del BlueMoon, tra l’arenile e le onde, prende vita Venezia Cult, il nuovo hub culturale pensato su misura per la Gen Z. Un punto d’incontro dove cinema, fumetto, podcast, musica e creatività digitale si fondono in un’unica esperienza pop. Aperto a tutti — pubblico, accreditati, curiosi — ma con uno sguardo dichiaratamente rivolto a chi oggi ha vent’anni e vuole vivere il Festival da protagonista, non da spettatore.
Dietro il progetto c’è Aka Lab, laboratorio creativo under 30 fondato da Francesco Marchetti e Andrea Vailati, che insieme a Venezia Spiagge e al supporto del ristorante Acquasalsa, ha trasformato il padiglione del BlueMoon in un vero e proprio parco giochi intellettuale. Ogni giorno dalle 17 in poi, lo spazio si anima con eventi a ingresso libero: talk, performance, incontri con autori e content creator, live podcast e dibattiti che parlano un linguaggio fresco ma profondo, senza cadere nella trappola della superficialità.
Uno dei pezzi forti? Il ritorno di un’area espositiva dedicata agli editori, assente a Venezia da oltre vent’anni. Curata da Carlo Amatetti, fondatore di Sagoma Editore, porterà sul Lido non solo libri e saggi di cinema, ma anche graphic novel, fumetti e chicche editoriali tutte da scoprire. L’editoria indipendente torna così protagonista, con un’offerta che spazia dalla critica cinematografica alla cultura pop in tutte le sue declinazioni.
Il programma è sviluppato in partnership con COMICON, colosso internazionale della graphic culture (oltre 220 mila presenze nell’edizione 2025), e con il contributo editoriale di ArteSettima, media partner con una community social da oltre 300 mila appassionati e un podcast da 45 milioni di visualizzazioni. A fare da collante, il format Fest of Creators: una sfilata di volti noti del web — divulgatori, critici, registi e TikToker — che racconteranno il Festival con occhi nuovi, ognuno secondo il proprio linguaggio e la propria estetica. Niente filtri, niente uffici stampa: solo cinema raccontato per quello che è, tra backstage, passioni e hype.
Venezia Cult non si ferma alla superficie. Grazie alla collaborazione con realtà come l’Università Ca’ Foscari Venezia, Cinit – Cineforum Italia, il collettivo Quarta Parete e la rete UNIMED (Mediterranean Universities Union), lo spazio del BlueMoon diventa anche laboratorio di pensiero, riflessione e scambio intergenerazionale. Con un occhio ai linguaggi artistici in trasformazione — dalla pellicola al digitale, dalla regia alla content creation.
Lo scorso anno, con Fest of Creators, sono arrivati 14 milioni di visualizzazioni e 400 mila interazioni in dieci giorni. Quest’anno l’ambizione è ancora più alta: dare forma a un nuovo modo di vivere la Mostra, partecipato, creativo, disinvolto, ma mai superficiale.
La cultura pop non è un’etichetta da riempire, ma un linguaggio vivo. E da quest’anno, al Lido, ha finalmente trovato casa.