Chi l’ha detto che la favola finisce al lieto fine? Per Ultimo, quella favola non è mai finita. Anzi, continua. E lo fa con una dichiarazione d’amore alla sua città, al suo pubblico, e a quel “parchetto” di San Basilio dove tutto è cominciato. Domenica 13 luglio, Niccolò Moriconi — in arte Ultimo — salirà per la decima volta sul palco dello Stadio Olimpico di Roma, un traguardo che a 29 anni lo rende l’artista più giovane ad aver mai raggiunto questo risultato. Eppure, è da lì, da quel campo polveroso nel cuore della periferia, che l’eco del concerto arriverà più forte.
Un maxischermo trasmetterà l’intero show in diretta, gratuitamente, proprio al Parchetto di Ultimo, oggi divenuto luogo di culto per una fanbase che ha trasformato il cantautore in una generazione, non solo in un fenomeno musicale. Una folla di migliaia ha risposto all’annuncio a sorpresa in meno di un’ora, esaurendo ogni posto disponibile per vivere — insieme — la decima notte magica di Ultimo.
Perché non si tratta solo di un concerto. Come ha scritto lui stesso sui social: “Domenica per il mio 10° Stadio Olimpico ho pensato di farvi un regalo. Trasmetteremo tutto il concerto in diretta, come fosse una finale dei mondiali. È un mio regalo per dimostrarvi l’amore che provo per voi… Quella sera annuncerò qualcosa di veramente grandioso per tutti noi.”
Un momento storico per il pop italiano, che trova nel live di Ultimo una liturgia collettiva e una forma di resistenza sentimentale. Dopo aver conquistato Milano, sfidando la pioggia battente in uno show epico a San Siro, e dopo aver infiammato Lignano e Ancona, il tour ULTIMO STADI 2025 – LA FAVOLA CONTINUA… torna nella Capitale per una tripletta tutta sold-out, pronta a lasciare il segno.
Il palco è una macchina da guerra: 65 metri di larghezza, 24 di altezza, una passerella di 30 metri a forma di chiave — quella che Ultimo porta al collo da sempre — e oltre 900 metri quadrati di led, illuminati da 600 proiettori. Uno spettacolo visivo che affianca una scaletta pensata per toccare ogni corda dell’anima: ballate intime, medley con la band, momenti piano e voce, e l’esordio dal vivo di Bella Davvero, già stabile nelle chart italiane.
Il parco giochi di Ultimo è diventato uno stadio. E lo stadio, un rito collettivo.
Ad accompagnarlo sul palco, una band di dieci elementi con nomi come Mylious Johnson alla batteria (già con Eros Ramazzotti e Jovanotti), Jacopo Carlini al piano, e un’intera sezione fiati e archi. Non è solo un concerto, è una produzione che guarda agli standard delle arene internazionali.
In sei anni, Ultimo ha collezionato 42 stadi, oltre 1,75 milioni di biglietti venduti, 84 dischi di platino, 18 d’oro, e più di 3,5 miliardi di stream su Spotify. E mentre il tour proseguirà a Messina e Bari, l’appuntamento di domenica a Roma promette di essere il vero turning point della sua carriera. Lì, davanti al suo popolo, Ultimo annuncerà cosa viene dopo.
Perché in fondo, come dice lui, “Finché ci sarete voi con me, io da qui non mi muovo.”