Bilancio positivo per la II edizione di “Visionarie” che ha visto un’ottima affluenza di pubblico, pur nel rispetto delle normative anti-covid. Tra i partecipanti non solo registe, sceneggiatrici e scrittrici ma anche tante giovani spinte dal desiderio di confrontarsi con “icone” della cultura italiana. Una due giorni tutta al femminile che si è svolta a Palazzo Merulana il 28 e 29 gennaio.
in apertura le pari opportunità nell’audiovisivo con gli interessanti interventi di Maria Pia Ammirati, Monica Lucarelli, Chiara Sbarigia, Linda Laura Sabbadini, Gloria Giorgianni e Riccardo Tozzi che hanno messo in evidenza come il mondo dell’audiovisivo e della serialità televisiva, dal 2016, stia mutando a causa dell’avvento delle piattaforme di streaming. Siamo di fronte ad un vero e proprio “fenomeno internazionale” che ha cambiato il mercato e la fruizione dei prodotti audiovisivi, abituandoci progressivamente ad aprirci ad una dimensione sempre più internazionale.
Sul fronte della presenza delle donne registe – hanno detto – dobbiamo registrare un indice basso che vede una percentuale del 18% rispetto a quasi l’80% di uomini. La tendenza si inverte nell’ambito della scrittura che, oggi, è quasi interamente appannaggio femminile. Negli anni ’80 le donne scrittrici erano circa il 2% oggi è tutto ribaltato. Siamo al 50% e nei principali premi letterari le donne emergono in modo forte, così come le sceneggiatrici sono numericamente maggioritarie rispetto agli uomini.
Con Laura Delli Colli, Liliana Cavani, Dacia Maraini e Francesca Comencini si è parlato di donne nella storia e delle origini degli stereotipi patriarcali sottesi ad un secolare processo di trasformazione. Il passaggio dal matriarcato al patriarcato, è rintracciabile nelle Eumenidi di Eschilo che ci portano indietro nei secoli fino alla Grecia del 450 A.C. Oggi La rappresentazione è importante quanto la rappresentanza e per questo è importante aprire i programmi didattici e far conoscere scrittrici e autrici che solitamente sono escluse dai libri di scuola.
Graffiante l’intervento di Lidia Ravera che ha spiegato come oggi ci troviamo spesso a confrontarci con un linguaggio escludente e le parole, quando escludono, diventano strumenti di potere. Le parole non sono neutre, ma rivelatrici di quello di cui abbiamo paura e di quello che è “indecente” nominare in una logica sempre più plasmata sul politicamente corretto.
A chiudere la II edizione di Visionarie il panel “Re-sisters, sorelle nella resistenza, storie di artiste afhane” con il toccante intervento e appello della regista Sahraa Karimi rivolto alla comunità internazionale. La riconquista dell’Afghanistan da parte dei talebani, avvenuta lo scorso 15 agosto, ha reso la situazione grave e pericolosa. Migliaia di persone sono state costrette a scappare per sfuggire alla repressione e alla violenza.
A confrontarsi al panel in collegamento la regista Costanza Quatriglio, la docente e ricercatrice Mara Matta, la direttrice ARCS – ARCI culture solidali Silvia Stilli e la giornalista Cristiana Cella.
Visionarie, in collaborazione con CoopCulture, ARCI, ARCS e il corso Global Humanities dell’Università La Sapienza ha lanciato una raccolta fondi per riaffermare i diritti negati di donne, bambini, studentesse, artisti e artiste, attivisti e attiviste afgane, bisognose di protezione internazionale. Perchè oggi le donne Afghane vedono nuovamente negati i principali diritti umani. Sono escluse dalla vita politica e lavorativa e le più giovani in particolare non hanno più accesso all’istruzione.
Il lavoro sulla raccolta fondi per il diritto all’istruzione delle bambine afghane, delle artiste e degli artisti afghani, è già iniziato e porterà a nuovi appuntamenti ed incontri di confronto e dibattito.
Una due giorni caratterizzata da una serie di incontri e approfondimenti – come dice Giuliana Aliberti – ideatrice e direttrice di Visionarie – l’obiettivo di questa seconda edizione di Visionarie è stato quello di mettere a disposizione uno spazio per creare interconnessioni, attraversamenti tra realtà diverse e in un proficuo scambio intergenerazionale. L’edizione di Visionarie 2022 è stato il naturale e doveroso approfondimento di alcuni dei temi già trattati nella prima edizione del 2019. Abbiamo affrontato il tema di “Riprendere e dare parola” nelle sue numerose accezioni, declinazioni e rappresentazioni, dal cinema alla televisione al racconto. Il focus sulla parola, il linguaggio, l’educazione ad un linguaggio non omologato e la scrittura come pratica e racconto di sé. E’ il momento di scommettere – sottolinea Giuliana Aliberti – su una visione femminile che va costruita e imposta in ogni campo con la “forza” anche delle opere artistiche e letterarie e con la capacità femminile di ri-pensarci e di ri-pensare il mondo”.
Per rivedere le puntate
https://www.youtube.com/channel/UC0Ewt1_qRQCT3wGYUwNBrAg