Roma ha inaugurato la stagione natalizia con il profumo caldo di burro, canditi e cioccolato che ha avvolto il Salone delle Fontane dell’Eur, teatro della settima edizione di Panettone Maximo. La manifestazione, che continua a crescere ogni anno, ha richiamato quasi cinquemila visitatori, confermandosi come uno degli appuntamenti più importanti in Italia dedicati al panettone artigianale.
Al concorso hanno partecipato quarantotto pasticcerie e forni provenienti da tutto il Paese, che hanno presentato in gara novantasei panettoni suddivisi tra le categorie tradizionale e cioccolato. A conquistare il titolo più ambito è stata la Pasticceria Macrì di Roma, premiata per il miglior panettone tradizionale. Nella sezione dedicata al cioccolato, invece, il successo è andato a Dolce Tuscia di Capranica, in provincia di Viterbo. Grande attenzione ha suscitato anche la categoria gourmet, dove lo chef Francesco Apreda, alla guida del ristorante Idylio by Apreda, ha ottenuto il primo posto con una creazione che ha conquistato la giuria per equilibrio e originalità.
Il festival ha dedicato spazio anche ad altri aspetti del mondo dei grandi lievitati: la comunicazione, l’immagine e il rapporto con il pubblico. Il Premio della Stampa Estera è stato assegnato al Konig Cafè di Campobasso, mentre la pasticceria L’Arte di Luciano, di Apricena, ha ricevuto il riconoscimento per il miglior packaging. Lisita Pasticceria, a Mondragone, si è distinta per la comunicazione digitale, mentre il pubblico presente ha scelto come proprio preferito il panettone di Zest Pasticceria, ad Ardea.
A giudicare le creazioni è stata una giuria che riuniva alcune delle figure più autorevoli della pasticceria italiana: maestri lievitisti, campioni del mondo, pastry chef e critici gastronomici. Un gruppo che ha conferito ulteriore credibilità all’evento e che ha valutato ogni panettone osservandone struttura, aromi, qualità delle materie prime e interpretazione della tradizione.
Tra le novità più apprezzate di questa edizione c’è stata l’area “Olea Dulcis”, dedicata ai lievitati realizzati con olio extravergine di oliva. Il progetto, ideato da Luigi Cremona e Lorenza Vitali, intende promuovere l’uso dell’EVO in pasticceria non solo per i suoi benefici nutrizionali ma anche per le possibilità creative che offre. In questo spazio hanno trovato posto interpretazioni molto diverse tra loro: dai panettoni profondamente legati al territorio, come quelli del Parco delle Querce di Valentano e di Pavone Pasticceria Contadina di Chiaramonte Gulfi, alle versioni più sperimentali, come quella proposta da Eden Resort Gaeta. Il premio per il lievitato interamente realizzato con olio extravergine è andato invece ai Fornai Ricci di Montaquila.
Gli show cooking hanno rappresentato uno dei momenti più seguiti dell’intera giornata. Pastry chef provenienti da ristoranti tristellati – tra cui Villa Crespi, Casa Perbellini, La Pergola e Atelier Moessmer Norbert Niederkofler – hanno mostrato tecniche e interpretazioni moderne del panettone, attirando il pubblico in una sala costantemente gremita.
Panettone Maximo si conferma inoltre un evento pensato anche per le famiglie. Nel Christmas Village, allestito accanto all’area espositiva, i bambini hanno trovato elfi, laboratori, zucchero filato e l’immancabile Babbo Natale, elemento che contribuisce a rendere il festival un appuntamento adatto a tutte le età.
Come ormai tradizione, l’evento si è concluso con un gesto solidale. Tutti i panettoni donati dalle pasticcerie partecipanti saranno destinati al CIOFS FP Lazio, impegnato nel sostegno ai giovani in difficoltà, e all’Associazione Davide Ciavattini, attiva presso il reparto di Oncoematologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
«Siamo molto soddisfatti», ha commentato l’organizzatore Fabio Carnevali, ricordando come questa settima edizione abbia superato le precedenti sia in termini di affluenza sia per ricchezza del programma. Con la crescita delle presenze, l’introduzione di nuove sezioni e l’interesse crescente da parte di pasticceri e pubblico, Panettone Maximo si conferma non solo un evento gastronomico, ma un vero e proprio osservatorio sul futuro dei grandi lievitati italiani.

















