Sarebbe troppo facile e non poco ridondante parlare del film “Ghostbusters – Minaccia glaciale” , diretto da Gil Kenan facendo riferimento al celeberrimo Ghostbusters – Acchiappafantasmi che, sin dalla sua uscita nel 1984, è diventato un cult mondiale.
Per questo non ha senso evidenziare tutti quegli elementi che l’odierna generazione di 50enni (o giù di lì) potrà apprezzare e che ricalcano le gesta degli antichi ‘cacciatori di spiriti’ e il loro logo con il divieto di fantasma che tutti riconoscono, a cominciare dalla caserma dei pompieri che era lo storico quartier generale a New York, passando per il fantasma gelatinoso verde Slimer, fino a rivedere gli iconici componenti della prima ora impersonati da Bill Murray, Ernie Hudson e Dan Aykroyd, ossia quel gruppo di attori che face grande la trasmissione televisiva Saturday Night Live.
Certamente, il tuffo nel passato c’è, così come il rivedere il trio Venkman, Stanz e Zeddemore agire con le tute e gli zaini protonici rasenta alla lacrimuccia; tuttavia, il film vuole essere sì una citazione e fare il verso alla magia degli anni Ottanta “dove nessuno pensava alle implicazioni sul futuro”, ma tenta di apparire accattivante anche per le nuove generazioni che non sanno nemmeno di cosa si stia parlando…
Così questo franchise imposta la trama su Phoebe Spengler (Mckenna Grace) che, ha 15 anni sta attraversando quella fase di grandi cambiamenti in cui non si è né carne né pesce e, pur essendo il genio di famiglia (nonché figlia di Egon), viene obbligata a non partecipare alle missioni dei Ghostbusters in quanto minorenne.
Da qui la sregolatezza degli eventi, i fantasmi con un’anima e, complice la crisi adolescenziale in atto e l’idea di trovare una propria strada portano la truppa famigliare degli Acchiappafantasmi, formati da mamma (Carrie Coon), fratello (Finn Wolfhard) e papà acquisito (Paul Rudd) a ritrovarsi contro un nemico che potrebbe riportare l’umanità all’era glaciale.
Per Coon, tornare nel franchise è stata una gradita opportunità per interpretare un diverso tipo di ruolo. “Dal punto di vista tematico, il nucleo della storia riguarda ancora la famiglia, ma non è il solito comportamento di una mamma nei film”, afferma la star. “Callie è davvero in una buona posizione nella sua vita“.
Insomma, il film si può guardare sia con l’occhio del fan di mezza età che senza nulla aver mai seguito nessun film della saga (ed essersi evitati la malinconia del Legacy…), giocando su una trama semplice in cui la caotica narrazione giustifica ogni passo falso e dove il sorriso lo porta l’interpretazione del mastro di fuoco Nadeem Razmaadi (Kumail Nanjiani) e dalle follie dei mini marsh mellows.
Tuttavia, la minaccia di un collasso ambientale del film suggerisce interessanti temi intergenerazionali. Annie Potts, esaminando un pezzo di tecnologia di pubblica sicurezza messo a dura prova dall’incuria, dice: “Erano gli anni ’80, non pensavamo al futuro”. La tendenza all’effetto nostalgia pervade un po’ tutto il film. Aykroyd ed Ernie Hudson discutono di come sarà la loro vita quando andranno in pensione e ricordano gli anni d’oro di della loro carriera di acchiappafantasmi.
In ogni caso, piaccia o no, il film, nelle sale italiane dall’1 aprile, è già un successo al botteghino con un incasso di 45 milioni, superando ogni aspettativa, a dimostrazione dell’affetto imperituro che i fan hanno per i Ghostbusters.
Per tutti voi fan, vi lasciamo con la chicca della divertentissima intervista che i protagonisti hanno fatto con Melissa Nathoo:
Ghostbusters – Minaccia glaciale sarà nei cinema dal 11 aprile