La 41esima edizione del Torino Film Festival si terrà dal 24 novembre al 2 dicembre sotto l’egida del Museo Nazionale del Cinema, con la direzione artistica di Steve Della Casa. La selezione, coordinata da Giulio Sangiorgio, presenta una varietà di film che riflettono sulla produzione cinematografica contemporanea, spaziando tra cinema di ricerca, generi diversi e maestri internazionali.
La retrospettiva di quest’anno è dedicata a Sergio Citti, mentre la commedia fa un notevole ritorno nelle diverse formulazioni. L’evento si apre alla Reggia di Venaria, con il maestro Pupi Avati come ospite d’eccezione. Il festival sottolinea l’impegno verso la sostenibilità ambientale, adottando pratiche eco-friendly. Numerosi ospiti illustri, tra cui Oliver Stone, Fabrizio Gifuni, Christian Petzold e molti altri, parteciperanno a incontri e masterclass. Il TFF dedica momenti di riflessione alle Giornate Internazionale contro la violenza sulle donne e Mondiale contro l’AIDS, con interventi di Monica Guerritore e Laura Morante.
Protagonista di questa edizione del festival, il rinomato maestro del cinema italiano Pupi Avati. L’evento si svolgerà alla Reggia di Venaria, in collaborazione con RAI, e sarà trasmesso su Rai Radio 3. La serata sarà condotta da Steve Della Casa, direttore del festival, affiancato da Claudio De Pasqualis e Alberto Anile. Personalità come Micaela Ramazzotti, Neri Marcorè e Lodo Guenzi si uniranno a Pupi Avati, mentre la madrina della serata sarà l’attrice Catrinel Marlon. La serata continuerà con la selezione musicale di Gambo.
Il concorso lungometraggi presenta una selezione diversificata proveniente da varie parti del mondo, con una rappresentanza equilibrata di registi maschili e femminili. I film affrontano tematiche originali, dalla commedia argentina “Arturo a los 30” al dramma russo “Grace”. Il documentario internazionale esplora i confini del cinema attraverso otto film che indagano il ruolo delle immagini nel passato e nel presente. La retrospettiva di Clorindo Testa offre uno sguardo geniale sull’architetto argentino, mentre “Diamond Marine World” dalla Taiwan esplora la politica attraverso l’allevamento di gamberi in Vietnam.
Il concorso documentari italiani presenta dieci film che sfidano le convenzioni del genere, con opere che sperimentano le forme cinematografiche. “Annuloje Liglin” esplora il regime comunista di Enver Hoxha in Albania, mentre “Le belle estati” di Mauro Santini adatta i romanzi di Cesare Pavese alla vita di liceali. Opere come “Getting Older Is Wonderful” e “Giganti Rosse” offrono ritratti unici di scrittori iraniani e famiglie italiane, rispettivamente. La sezione riflette l’approccio sperimentale e creativo del cinema documentario italiano.