La seconda puntata delle Giornate degli Autori viaggia dall’Olanda al Canada sul tema delle convenzioni nella vita di ciascuno alla ricerca di un modo per superarle. Sia il dramma che la commedia fotografano questi stati dell’animo.
Il film in concorso è Melk, l’opera prima dell’olandese Stefanie Kolk, la quale co-scrive e dirige il dramma di una donna alle prese con la vita dopo l’esperienza del proprio bambino nato morto. Come vivere questa sua condizione di madre in assenza?
Dal Québec torna C.R.A.Z.Y. di Jean-Marc Vallée, la storia un ragazzo alla ricerca della propria identità e del consenso di suo padre. La sua prima volta alle Giornate quasi vent’anni fa, fu la consacrazione internazionale per Jean-Marc Vallée. Tra glam rock e denuncia sociale, il regista scomparso nel 2021 torna simbolicamente al Lido. La proiezione speciale – in copia restaurata – sarà accompagnata dal figlio Alex Vallée e dai produttori Richard Speer (Attraction) e Pierre Even (Item 7), alle 19:45 in Sala Laguna. Nella stessa sala (alle ore 15:00), l’attrice e regista Monia Chokri – che aveva catturato l’attenzione della critica e del pubblico con Gli amori immaginari di Xavier Dolan (2010) – terrà una Masterclass organizzata in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia. In una giornata idealmente tutta dedicata al cinema del Québec, resa possibile dalla SODEC (Société de Développement des Entreprises Culturelles) e in collaborazione con la Delegazione del Québec a Roma,Monia Chokri torna alle Giornate dopo Emma Peters di Nicole Palo (2018). Tre i suoi film da regista: La femme de mon frère (2019), Babysitter (2022) e Simple comme Sylvain visto all’ultimo festival di Cannes nella sezione Un certain regard.
Dal 31 agosto al 9 settembre la Sala Laguna ospita una Mostra dal titolo Manifesti da salvare, che sarà inaugurata alle 17.30 con una masterclass con il curatore Luca Siano, direttore Archivio Sandro Simeoni, e Stefano Muroni, Presidente Ferrara la Città del Cinema. Dietro le “affiches” che stavano all’origine della comunicazione del cinema sin dalla sua nascita c’erano i cartellonisti, pittori, illustratori e grafici che re-immaginavano i film nelle loro creazioni e hanno influenzato la memoria collettiva di generazioni di spettatori. L’esposizione trae ispirazione dal progetto speciale delle Giornate degli Autori “100+1: cento film e un Paese, l’Italia” ideato da Fabio Ferzetti.