Dopo i recenti remake di genere con Ghostbusters e Ocean’s 8, il comico gallese Chris Addison cerca di dare una svolta femminista alla commedia di successo del 1988 Due figli di… (1988), film di Frank Oz con Michael Caine e Steve Martin, a sua volta remake de I due seduttori (1964), con Marlon Brando e David Niven. Nel suo film, dal titolo “Attenti a quelle due”, Josephine Chesterfield (Anne Hathaway), per qualche motivo un’inglese sofisticata e spocchiosa, e Rebel Wilson, nei panni di Penny Rust, decisamente più goffa, sboccata e impacciata, si incrociano: prima come rivali e poi come riluttanti alleate.
Tutti gli sforzi delle due protagoniste per coniugare il loro subdolo affarismo con le rivendicazioni del movimento #MeToo partono da una premessa sostanziale: gli uomini facoltosi meritano di essere puniti per la loro ricchezza e la loro arroganza. Per decidere chi tra le due è più brava a spillare soldi a uomini ricchi, scelgono come bersaglio un giovane genio dell’informatica. La prima che riesce a raggirarlo potrà rivendicare la città di Beaumont-sur-Mer, sulla Costa Azzurra, come territorio esclusivo di caccia. L’imprevisto è dietro l’angolo: l’uomo tecnologico, interpretato da qualcuno che assomiglia a Mark Zuckerberg e parla come un bambino, si rivela una persona gentile, mettendo in crisi Penny.
Il film, che non brilla per una sceneggiatura illuminata, ha qualche gag divertente ma troppi luoghi comuni sull’emancipazione femminile. Meno male che a dare pepe al film c’è la chimica tra Anne e Rebel. L’elegante Josephine di Hathaway sopporta la rozza Penny di Wilson con sospiri e sussulti esasperati, mentre Wilson risponde con insulti e rutti. Anne Hathaway, il film si impegna a dirci, è così carina mentre Rebel Wilson, il film si impegna ancora a dirci, non lo è.
Verso la fine “Attenti a quelle due” tenta un ultimo gesto di empowerment. “Le donne hanno dei sentimenti mentre gli uomini provano solo delle pulsioni sessuali”, dice Penny in una scena. “Nessun uomo crederà mai che una donna sia più intelligente di lui“, dice Josephine in un’altra.
E poi il messaggio che filtra dal film è chiaro: i ricchi dovrebbero essere alleggeriti delle loro fortune, idealmente da politiche espropriative e redistributive portate avanti da una solida democrazia, verso un obiettivo finale: la giustizia sociale. Nelle sale dal 16 maggio, distribuito da Eagle Pictures.